Corriere del Mezzogiorno (Campania)
De Gregorio avverte: non prendo i loro esuberi qui ne abbiamo già tanti
Il presidente Eav: l’Anm doveva urlare di più con il Comune
NAPOLI «Non prenderemo nessuno. Non ci sarano migrazioni da Anm ad Eav».
Eppure il piano prevede il passaggio ad Eav di alcuni dipendenti dell’azienda di trasporto napoletana.
«Noi abbiamo già i nostri esuberi. E un bisogno assoluto di altre figure professionali, più specializzate. Faremo assunzioni, in tutto 350, molto mirate. Non attingeremo da Anm».
Il presidente di Eav Umberto De Gregorio è molto netto quando affronta l’argomento del personale, ma diventa più sfumato quando parla dei debiti che Anm ha con Eav. Circa 12 milioni che potrebbero essere ripianati con una acquisizione delle quote societarie della società di trasporto cittadine.
«È un ragionamento che per il momento non esiste proprio. Non è il caso di soffermarsi su cose che sono così poco concrete».
E allora ragioniamo sull’accordo Anm.
«Secondo me è un punto di partenza. Non vedo clamorosi cambiamenti rispetto a quello che si è detto negli ultimi tempi e mi auguro che alle molte cose dette seguano azioni concrete»
Non vede spiragli interessanti?
«La lotta all’evasione, cui dedicare 350 persone, è giusta. Il punto è farla effettivamente. Siamo alle dichiarazioni di principio, che condivido. Vedremo». Di nuovo cosa vede? «Assolutamente nulla. Sono decisioni che vanno guidate quelle che sono state sbandierate. Per essere chiari, non credo che domani cambierà qualcosa. Trovo che l’amministratore unico Ciro Maglione abbia detto una cosa giusta sull’equilibrio del bilancio. Concordo in pieno. Non credo che, automaticamente, con questo accordo il bilancio andrà a posto». E i licenziamenti? «Quelli sono scongiurati. Il problema è il conto economico, la ricapitalizzazione. Io sono abituato a guardare ai bilanci e non vedo niente di concreto, non capisco come verranno messi a posto i conti. Probabilmente ci saranno cose che non conosco, magari è così».
Se le avessero chiesto un consiglio, durante le trattative, cosa avrebbe detto?
(Pensa, riflette, resta in silenzio per un po’ .... )
«Io mi sono trovato alle prese con una azienda che era sull’orlo del fallimento e ho chiesto al socio di intervenire in maniera radicale». Al socio... Alla Regione? «Sì, con la Regione ho alzato molto la voce e qualcuno si è anche arrabbiato. Io non credo che si alza la voce per fare casino, si alza la voce per ottenere dei risultati».
Dunque lei crede che Anm non abbia alzato abbastanza la voce con Il Comune.
«Penso proprio di sì. Anm doveva fare la voce più dura con il Comune».
È reale l’ipotesi di un accorpamento dei servizi su gomma in Eav?
«La Regione farà una gara, come era già previsto. E a quella gara parteciperanno molti soggetti, fra cui anche Eav. Faremo le nostre valutazioni e vedremo come va a finire. Certo la gara riguarderà l’area della città metropolitana, quella più difficile soprattutto per l’evasione. Mi auguro, comunque, che siano in tanti a partecipare». I treni restano ad Anm. «Ovviamente, nel senso che il Comune ha dichiarato che tutto il servizio su Napoli resta pubblico. Ma pare che non si interessi molto al fatto che ‘’cedere’’ l’area metropolitana significa abbandonare l’area più debole. È più facile fare profitto con la metropolitana di Napoli che con i bus che attraversano le periferie».