Corriere del Mezzogiorno (Campania)
De Magistris: «Indipendenza sì Ma dei popoli, non delle Regioni»
Il sindaco di Napoli e il referendum lombardo-veneto: «Ha avuto solo un valore politico in vista delle elezioni»
verso un’Italia più giusta e unita. Anzi, ritengo che faccia un po’ chiudere ognuno nel suo recinto e rafforza gli egoismi».
Eppure, prima d’altri il sindaco di Napoli aveva provato a «spuntare» l’autonomia, con tanto di proposta parlamentare portata avanti, in nome e per conto della città di Napoli, dalla Sinistra in Parlamento. L’idea si chiamava «Napoli Città autonoma», ma non se ne fece più nulla e la proposta cadde nel vuoto.
Ma a quell’idea, e solo a quel tipo di idea, il sindaco è rimasto comunque legato auspicando ancora «una maggiore autonomia alle città, perché così potremmo avere un Paese unito nelle differenze, e non più un’Italia diseguale».
L’ex pubblico ministero ha infine affermato che «quando si dà potere enorme alle Regioni non ci siano tanti bisogni in più soddisfatti». «Il Mezzogiorno — ha detto ancora — non sta a guardare. La lotta che stiamo mettendo in campo dimostra che il cambiamento vero sta partendo soprattutto da Sud e non è un cambiamento contro il Nord ma per costruire un Paese finalmente costituzionalmente orientato».
«Ecco perché — ha rimarcato — credo nell’Italia unità nelle differenze, mentre questo referendum rafforza gli egoismi. E la storia insegna che dando più potere alle Regioni non si rafforzano i diritti. Le regioni sono a mio avviso una cosa troppo lontana dai cittadini. Sono molto a favore delle autonomie, ma quelle vere che servono a dare potere al popolo e forza ai diritti soppressi e oppressi».
Giorni fa, a proposito di quanto stava accadendo in Catalogna, de Magistris scriveva su Twitter: «Commissariare Barcellona è commissariare la democrazia: il popolo è sempre sovrano». Aggiungendo : «Sì a una mediazione, no all’autoritarismo. Solidarietà alla Catalogna».
Ma se il popolo è sempre sovrano, che differenza c’è tra il popolo lombardo-veneto, quello napoletano, quello di Barcellona o dell’intera Catalogna? Non si tratta pur sempre di persone, territori e di voglia — giusta o sbagliata che sia — di autonomia?