Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il Nuovo riparte da «Le serve»
Anna Bonaiuto: ora ritornino a essere interpretate da attrici
«Che “Le serve” ritornino a essere interpretate da attrici. Ormai gli attori travestiti da donne non destano più alcun scalpore. Li trovi in prima serata anche in tv. E quindi la trasgressione di Jean Genet oggi non avrebbe più senso». Ne è convinta Anna Bonaiuto, che sarà Solange nell’allestimento del celebre testo dell’autore francese in scena da stasera alle 21 e fino a domenica al Teatro Nuovo di Montecalvario per l’inaugrazione della stagione.
È noto che proprio Genet avrebbe voluto che le cameriere della sua originale pièce scritta nel 1946 - e molto praticata a Napoli nell’ultimo anno con la versione in dialetto di Antonio Capuano e quella «en travesti» di Gerardo D’Andrea - fossero interpretate da giovinetti. «Il suo obiettivo - scriveva infatti Sartre nel 1952 - era mostrare la femminilità senza femmina, mostrare una irrealizzazione, una falsificazione della femminilità, e così radicalizzare l’apparenza». «Materia buona per quel tempo – insiste Bonaiuto – mentre oggi credo che questo testo, già di per sé molto complesso e con tante chiavi di lettura, vada invece reso nel modo più diretto, più comprensibile, come ha fatto il regista Giovanni Anfuso che ci ha lasciato molta liberta nell’interpretazione».
La singolare storia contenuta in questa commedia noir, e ripresa da un fatto di cronaca, racconta di due sorelle serve, Solange appunto e Claire, quest’ultima interpretata da Manuela Mandracchia, che vivono all’ombra della padrona, Madame, bella ed elegante mantenuta d’alto bordo, qui interpretata da Vanessa Gravina. «E ogni sera – continua l’attrice – le due sorelle recitano, scambiandosi la parte, i gioielli e i ricchi abiti della Signora, fingendone infine l’omicidio. Una pratica che inevitabilmente spinge verso una lettura di classe, ma anche ritualistica, che più che mai in tempi come quelli attuali fa emergere il versante psicologico e identitario».