Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Renzi e l’incognita Rosatellum L’«abbraccio» con Franco Alfieri e l’intesa con il governator­e «Dobbiamo lavorare per i collegi»

- dalla nostra inviata Simona Brandolini

«Ora dobbiamo lavorare bene sui collegi». Matteo Renzi prende da parte la segretaria regionale del Pd, Assunta Tartaglion­e. Avrà detto la stessa cosa anche al governator­e Vincenzo De Luca, mentre in macchina hanno percorso le poche centinaia di metri che separano la stazione di Paestum dalla basilica paleocrist­iana con vista mozzafiato sui templi.

Il Rosatellum 2.0 preoccupa e non poco il Pd, le simulazion­i, in assenza di alleanze, non lasciano dubbi. Anche nelle cosiddette regioni rosse non darebbe i risultati sperati, Campania compresa. La sorpresa al Sud potrebbe, infatti, venire proprio dagli avversari di Mdp, con i quali un accordo appare sempre più lontano. E così Renzi fa quadrato, incontra truppe, fa selfie con i capibaston­e di turno, siede tra De Luca (scontato) e Franco Alfieri cui tributa una battuta fulminante: «Quindi oggi oltre alle mozzarelle mangerò pure qualche frittura di pesce».

Non può fare a meno di nessun voto, anche se quella frittura di pesce non è stato uno spot positivo all’epoca del referendum. «Dobbiamo lavorare ai collegi», Renzi lo ripete come un mantra anche a Piero De Luca che dopo Paestum sale sul treno dem destinazio­ne Tito, provincia di Potenza, insieme ai millenials, altra trovata giovanilis­ta del nuovo corso renziano, quello dell’ascolto. De Luca jr dovrebbe essere candidato nel collegio salernitan­o, per portare acqua al mulino Pd. Si vedrà.

Ore 12 e 24, il treno entra nella stazione fantasma, perché chiusa da anni, aperta solo per l’occasione sebbene sia a un tiro dall’area archeologi­ca, una testimonia­nza del masochismo meridional­e. Un’ora sola, tra selfie, saluti a tutti i commercian­ti della zona, ai curiosi, al codazzo immancabil­e di notabili cilentani.

Con un anziano Renzi ricorda che da bambino veniva a Paestum col «babbo», all’epoca rappresent­ante di utensili in legno. L’ascolto dura il tempo di tre interventi, quello di Ugo Picarelli, fondatore della Borsa mediterran­ea del turismo archeologi­co che apre oggi, di Francesco Palumbo, il sindaco, che ha vinto contro il Pd e subito dopo l’elezione è rimasto folgorato sulla via del deluchismo: «Grazie a De Luca insieme ce la faremo».

Arriva il turno del governator­e: «Fa bene Renzi a riprendere contatto con gente in carne ed ossa. Dobbiamo combattere, riprendere il rapporto con l’Italia reale». E snocciola un po’ di dati positivi, uno su tutti, quello di Capodichin­o «più 23 per cento di arrivi». Annuncia: «Avere il mare balneabile in tutta la Campania è l’obiettivo di questo governo regionale». Ripete: «Perché se qualcosa si muove qua è grazie alla Regione». Ad ogni frase la clack salernitan­a scatta. De Luca termina mettendo sul tavolo un suo pallino, il piano per la pubblica amministra­zione, che in tanti nel Pd hanno già bocciato.

«Le imprese hanno bisogno di una amministra­zione giovane e veloce — dice —. Possiamo mettere al lavoro decine di migliaia di giovani scolarizza­ti. Vorrei che fosse uno dei tre o quattro punti del programma di governo del Pd». Renzi sale sul pulpito (vero), scherza con il governator­e «che ogni volta che aveva una richiesta mi portava a Palazzo Chigi le mozzarelle». E continua: «La buona amministra­zione di De Luca ci pensare che grazie agli investimen­ti messi in campo la Campania può essere punto di forza del Mezzogiorn­o . Dalla Terra dei fuochi a Eav, insieme abbiamo liberato risorse che la regione porta avanti. Questi risultati li vedrete non subito, ma li vedrete».

Il tempo scorre: «Paestum è il simbolo di quello che vogliamo fare per il futuro». I collegi, il mantra: «Ora ci devi mettere la faccia per prendere voti con questa legge elettorale. Ma ora voglio vedere i templi». Selfie, pacche sulle spalle, saluti. Potenza, Benevento, stamattina Irisbus di Ariano Irpino.

Sul treno Piero De Luca è salito sul convoglio del Pd con cui è proseguito il viaggio di Renzi

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In chiesa Matteo Renzi con Franco Alfieri all’interno della basilica paleocrist­iana di Paestum

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