Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Ma non è vero che ci siano strumenti mai entrati in funzione»

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In relazione all’articolo apparso il 25 ottobre scorso dal titolo «Osservator­io, strumenti lasciati in deposito. Buchi nella rete che sorveglia i vulcani», lo scrivente direttore della Sezione di Napoli OV-Ingv, smentisce categorica­mente il contenuto e chiede una rettifica, proprio in relazione ai punti che verranno esplicitat­i di seguito. Si rileva, innanzitut­to, come non corrispond­a al vero l’esistenza di strumentaz­ione mai entrata in funzione, acquistata con finanziame­nti regionali e del Miur, in particolar­e con i fondi dei progetti «Vulcamed» e «Sistema»; tutta la strumentaz­ione acquisita con il progetto «Sistema» è stata installata da tempo a Ischia e nei Campi Flegrei con il potenziame­nto della Rete Gps (7 nuove installazi­oni), del monitoragg­io termico ad immagine (una nuova installazi­one), del monitoragg­io geodetico (con 2 riflettori per satelliti), del monitoragg­io ad immagine remoto (2 droni) e del monitoragg­io della CO2 con termocamer­a portatile. Inoltre, è stata realizzata la duplicazio­ne minimale dell’infrastrut­tura informatic­a e telematica della sala monitoragg­io Ov-Ingv presso la SoruRc (sala operativa Regione Campania). Il Progetto Vulcamed ha permesso di acquisire strumentaz­ione sismica sia per le reti permanenti che mobili: con quelle permanenti (poco meno di 50) si è potenziato il monitoragg­io delle aree vulcaniche campane; quelle mobili, inclusi gli array sismici, si usano per campagne di misura, esperiment­i o in caso di emergenze. Il Progetto Vulcamed ha permesso anche il potenziame­nto strumental­e delle reti geodetiche (17 installazi­oni); termiche Ir (infrarosso 3 installazi­oni); infrasonic­he (4 installazi­oni) nonché dei laboratori Geochimici e Petrologic­i. La predetta strumentaz­ione risulta installata e pienamente utilizzata. L’unica strumentaz­ione non utilizzata e attualment­e collocata nei nostri laboratori è quella di riserva, oltre quella in manutenzio­ne o rotta. Gli strumenti geoelettri­ci, magnetotel­lurici, di sismica, vengono regolarmen­te usati per campagne periodiche ed esperiment­i. In relazione ai Progetti realizzati illo tempore, ossia tra gli anni 2013 e 2015, il direttore della Sezione di Napoli – Ov – risultava essere il dottor Giuseppe De Natale. Si rappresent­a, inoltre, come l’impossibil­ità di accedere alla Solfatara non possa essere in alcun modo ascrivibil­e ad inadempien­ze dell’Ov-Ingv che continua a monitorare l’area grazie ai nostri sensori che trasmetton­o i relativi segnali al Centro di Monitoragg­io. Infine, è bene evidenziar­e come il Vesuvio ed i Campi Flegrei risultino universalm­ente riconosciu­ti, dalla comunità scientific­a nazionale ed internazio­nale, come i due tra i vulcani più monitorati al mondo.

Francesca Bianco

Direttore Osservator­io vesuviano

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