Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Movida, gli albergatori: «Le strade del fracasso finiscono sulla Routard»
Adan e Abbac: «I turisti chiedono lo sconto per i rumori»
tra gentiluomini”, gli accordi preventivi con gli esercenti della movida, si voleva favorire in qualche modo l’economia dell’accoglienza, dal risultato risulta evidente che si è sbagliato bersaglio». Alla «liberalizzazione selvaggia» buona per ogni genere di esercizio commerciale si preferisce - è il Manifesto sottoscritto anche dall’Adan - uno sviluppo attento al patrimonio storico monumentale, evitando un sostanziale stravolgimento identitario della città e qui l’appello alle istituzioni è più che mai valido anche per la Soprintendenza (l’ultimo di diecine di episodi assurdi: il sequestro di una pizzeria a cinque stelle per una canna fumaria che ha annerito la facciata non di una delle duecento chiese chiuse del centro storico patrimonio Unesco, ma di San Domenico Maggiore). Le proteste dei turisti tutt’altro che episodiche si traducono in centinaia di recensioni negative che viaggiano sui portali dell’accoglienza, in rete, raggiungendo i massimi vettori o vetrine internazionali come la Guide Routard. Tradotta in Italia dal Touring Club, già in passato aveva avvertito i visitatori di non ostentare gioielli e orologi preziosi passeggiando per Napoli o aveva indicato qualche strada particolarmente “fracassona”. «Ora temiamo seriamente che potrebbe indicare, nel prossimo aggiornamento, le zone dove non si riesce a dormire, possiamo bene immaginare quali» dice il presidente Abbac (B&B) Agostino Ingenito: «Sposiamo le proposte dei comitati a tutela tanto dei residenti che dei n0stri clienti che a Chiaia, a piazza Dei Martiri e la Riviera o a via Bisignano non dormono, il nostro obiettivo è tutelare i nostri gestori garantendo l’accoglienza e le attività dei pubblici esercizi regolari, non quelli che non badano alle insonorizzazioni o le false associazioni culturali che vendono alcolici all’aperto magari ai minori. In queste zone i nostri alberghi pure dotandosi di infissi a doppio isolamento non risolvono il problema, pensiamo all’effetto di una recensione del genere sui turisti francesi: dall’ordinanza comunale ci attendiamo miglioramenti che ci salverebbero la faccia».
«Un grande economista» conclude Izzo dell’Adan, «diceva che è preferibile, a una città dove i poveri possano avere l’auto, una dove i ricchi scelgano di andare a piedi, magari anche di notte, tra parcheggiatori abusivi auto in terza fila e autobus fantasma? Il nostro compito è pungolare l’amministrazione perché faccia il proprio dovere, abbiamo il problema di una rampante economia illegale, con lavoratori a nero, che per giunta divide la cittadinanza tra chi vuol dormire e lavorare e chi vuol bere fino all’alba. Stop alla musica alta in piazza, sì alla limitazione degli orari, basta con gli albergatori che vengono da me a dirmi che i turisti vogliono pagare metà prezzo o hanno paura di uscire per il caos che trovano nelle strade lasciate agli abusivi».
Izzo I patti e gli accordi preventivi con gli esercenti non hanno certo favorito l’economia della accoglienza Ingenito Sposiamo le proposte dei comitati a tutela dei residenti e dei nostri clienti che a Chiaia ormai non dormono