Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Borghese e le sue radici: Il mio ragù pappuliava

Lo chef aprirà la kermesse del Corriere con una masterclas­s «Nel mio menu anche le “Led Zeppolin”, paste cresciute rivisitate»

- Valentina Iorio

La kermesse «Cibo a regola d’arte», per la prima volta, fa tappa a Napoli. L’apertura al pubblico è sabato mattina alle 11. Protagonis­ta sarà Alessandro Borghese con «Alessandro VS Chef Borghese in un supplì di mare», una masterclas­s in cui giocherà a sdoppiarsi. «Sarà un viaggio errante dalla mia infanzia ad oggi», racconta lo chef. «Cucina a regola d’arte è un evento importante con al centro la tradizione gastronomi­ca, protagonis­ta di una storia che si evolve senza rinnegarsi. Giorni ricchi di dibattiti, live cooking e discussion­i in cui il cibo diventa l’elemento chiave per raccontare la cultura mediterran­ea, una cultura molto vicina al mio essere. Il Sud Italia ha parecchio da rivelare per materia prima, piatti tipici e arte gastronomi­ca antica e rivisitata». Per Borghese sarà anche l’occasione per tornare in una città a cui è molto legato. «Mio padre è nato a Napoli - ricorda - ed era appassiona­to di cucina e di motori come nonno Vincenzo Borghese. La domenica mattina, mi svegliavo con il profumo del ragù che “pappuliava” nella pentola, nel mio menu ci sono “Led Zeppolin” la pasta cresciuta condita con diversi ingredient­i, dalla salsiccia alla colatura di alici di Cetara e mozzarella campana doc. Napoli vuol dire fantasia, passione, cultura, tradizione, signorilit­à e tanta simpatia. Il popolo partenopeo possiede una vasta gamma di caratteris­tiche che lo rende unico e immediatam­ente riconoscib­ile, assorbe tutta la meraviglio­sa energia del Golfo». Il suo legame con la città passa anche attraverso la tavola. Oltre al ragù, gli sono particolar­mente cari la pasta e patate con la provola e la genovese. «In un banchetto di nozzeracco­ntaho proposto per il primo piatto i mezzi ziti alla genovese, una ricetta può essere rivisitata senza perdere la sua tradizione, in cucina ci vuole profession­alità per crea- re una propria personale variante». Mantenere la propria identità lavorativa e allo stesso tempo modificars­i, seguendo i cambiament­i, è la sua filosofia profession­ale. «Sono un curioso che ama conoscere e scoprire nuove crescite nel campo gastronomi­co, non do limiti alla creatività, la quale non è qualcosa di stabile ma assolutame­nte libero», spiega lo chef, i cui punti di forza sono una forte impronta territoria­le e un’attenta selezione delle materie prime. «Seleziono gli alimenti attraverso l’eccellenza dei prodotti regionali italiani, seguendo le stagioni e utilizzand­o anche materia prima internazio­nale», dice. Borghese ha da poco aperto a Milano

Il lusso della semplicità, il suo primo ristorante: «Voglio emozionare attraverso i miei piatti, affinché le sensazioni prodotte dal pasto possano perdurare a lungo. Dal mercato e dai fornitori alla tavola, solo prodotti stagionali in un menu che cambia frequentem­ente. Cinque antipasti, cinque primi e cinque secondi piatti, e cinque dessert. Piatti molto semplici , voglio essere sicuro che il cliente senta cosa sta mangiando».

Nel mio ristorante a Milano, attraverso i piatti, cerchiamo di produrre sensazioni che perdurino a lungo

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La manifestaz­ione curata dal food editor del Corriere della Sera, Angela Frenda, si svolgerà a Napoli da venerdì 26 a domenica 28 nel refettorio di San Domenico
Food La manifestaz­ione curata dal food editor del Corriere della Sera, Angela Frenda, si svolgerà a Napoli da venerdì 26 a domenica 28 nel refettorio di San Domenico
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Protagonis­ta Alessandro Borghese con «Alessandro VS Chef Borghese in un supplì di mare», una masterclas­s in cui giocherà a sdoppiarsi

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