Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Meningite, muore a due anni Era regolarmente vaccinato «Non c’è la copertura totale»
Il primario: casi drammatici, però rari
Si chiamava Pasqualino ed è morto all’ospedale Cotugno a soli 22 mesi per una grave meningite. L’incubo per la famiglia di Monteforte Irpino è iniziato la sera di martedì, quando il piccolo ha accusato crisi di vomito e febbre molto alta. Ricoverato all’ospedale di Avellino, si è reso necessario il trasferimento al Cotugno, dove la diagnosi è stata netta: meningite da pneumococco, nonostante fosse stato vaccinato. «Purtroppo, il vaccino non può dare una copertura totale. Eventi drammatici come questo, anche se rari, possono verificarsi», ha spiegato il primario Carlo Tascini.
NAPOLI Si chiamava Pasqualino ed è morto a soli 22 mesi, strappato all’amore dei suoi genitori da una grave meningite. L’incubo, per questa famiglia di Monteforte Irpino, è iniziato la sera di martedì. Durante quella che al principio sembrava una normale forma influenzale, il piccolo ha infatti accusato crisi di vomito e febbre molto alta. Sintomi preoccupanti per i genitori, la madre è un’infermiera professionale, che lo hanno portato in ospedale ad Avellino. Immediati gli accertamenti e la somministrazione di una prima terapia antibiotica, così come la decisione di trasferire Pasqualino al Cotugno.
La diagnosi è stata netta: meningite da pneumococco, nonostante il piccolo fosse stato regolarmente vaccinato. A Napoli i medici hanno fatto il possibile per eliminare i batteri e far rientrare l’infiammazione del sistema nervoso centrale, ma le condizioni di Pasqualino non sono migliorate. Ricoverato nel reparto di terapia intensiva del Cotugno, il bimbo ha lottato per poco meno di 24 ore. Poi purtroppo non è rimasto altro che constatare il decesso. Increduli e comprensibilmente distrutti dal dolore, i genitori non possono non chiedersi come una malattia per la quale il bambino era stato vaccinato possa essere stata la causa della sua morte.
«Purtroppo, il vaccino non può dare una copertura totale. Eventi drammatici come questo, anche se rari, possono verificarsi», spiega Carlo Tascini, primario della I divisione di Malattie infettive. «La meningite da pneumococco, che è la forma non epidemica – prosegue - è la causa più frequente di morte per meningite». La percentuale di mortalità è circa del 20 per cento e il grosso problema, come nel caso di Pasqualino, è l’impossibilità di riuscire nei casi più gravi a far regredire l’infiammazione dopo aver eliminato i batteri. «L’errore più grave – prosegue Tascini – sarebbe quello di convincersi dell’inefficacia dei vaccini, che restano uno strumento indispensabile al servizio della salute». Ma come è possibile che il vaccino non abbia salvato il bimbo? Una tragica fatalità.
Il vaccino, infatti, mette al riparo dai 13 sierotipi più invasivi (si consideri che i sierotipi sono 80). Rarissimi anche gli effetti collaterali di questi vaccini che, in gergo, vengono definiti polisaccaridici. Per quanto riguarda poi i casi di meningite che si registrano a Napoli, va anche detto che la situazione del Cotugno è anche leggermente sotto la media nazionale.Nonostante questo, come ovvio, la morte del piccolo Pasqualino ha riaperto sul web la polemica, dando nuova linfa alle posizioni (respinte con forza dall’intera categoria medica) dei vari gruppi «no-vax». La speranza è che questa drammatica vicenda non renda vani i grandi sforzi messi in campo negli ultimi mesi in Campania.