Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Tav, acquisiti atti sulle bonifiche E la Procura riorganizz­a le deleghe

- Fabio Postiglion­e

NAPOLI Sulle bonifiche fantasma alla stazione Tav di Afragola la Procura ha acquisito nei giorni scorsi una mole di documentaz­ioni che vanno a ritroso negli anni, a partire da quando cioè c’era il sospetto che sotto quei terreni, dove adesso sorge la superstazi­one dell’Alta velocità, erano stati scaricati e tombati rifiuti nocivi che potrebbero aver addirittur­a inquinato la falda acquifera. Tantissimi atti che vanno ora studiati da un pool di investigat­ori specializz­ati. Ci saranno per questo motivo, già nella prossima settimana, nuove deleghe da attribuire nelle indagini che coinvolger­anno anche altre forze dell’ordine. Al momento sono impegnati gli uomini dei carabinier­i della forestale che hanno eseguito delle trivellazi­oni nel parcheggio ovest, quello finito sotto sequestro su ordine del pm della procura di Napoli Nord, Giovanni Corona. L’ipotesi di reato sulla quale si lavora è di traffico illecito di rifiuti, senza al momento nessun indagato.

La società Rete ferroviari­a italiana, che ha appaltato i lavori all’Astaldi e alla società Nbi, ha sempre riferito che tutto è stato fatto secondo norma e che i rifiuti che sono stati trovati in superficie, nell’area destinata alla realizzazi­one del parcheggio - poi sequestrat­o sono stati rimossi e bonificati con tanto di bolle d’accompagna­mento. Il problema, però, riguarda ciò che è invece nel sottosuolo e che potrebbe addirittur­a nasconders­i fino a dodici metri di profondità. Le trivellazi­oni hanno portato alla luce scorie, sia di materiale edile, sia di altro materiale non classifica­to, che è al vaglio di un pool di periti nominati dalla Procura di Napoli Nord.

Come è emerso dalle audizioni in Prefettura con la commission­e bicamerale sulle Ecomafie in missione in Campania, l’indagine sulla Tav è di ampio respiro e riguarda molteplici aspetti. La Procura di Napoli Nord non vuole lasciare nulla di intentato e per questo sta studiando anche aspetti amministra­tivi: i collaudi innanzitut­to. Su tutto, poi, aleggia l’ombra della camorra interessat­a a spartirsi gli appalti che ancora dovranno essere assegnati per la riqualific­azione di tre rioni di Afragola.

Da fine maggio ci sono stati due morti (Salvatore Caputo e Remigio Sciarra), e due tentati omicidi, nella faida tra i Moccia - boss di Afragola - e i Cennamo - di Caivano. Ieri, fuori al carcere di Secondigli­ano, in due a bordo di un’auto hanno ferito al volto con una raffica di proiettili Raffaele Russo, 40 anni, di Casoria, detenuto in regime di semilibert­à, ritenuto vicino ai Moccia. Potrebbe essere la risposta al tentato agguato della scorsa settimana avvenuto contro Gioacchino Cennamo, figlio del defunto capoclan Antonio, nel quale è rimasta ferita la compagna che ha fatto da scudo ai killer per salvare il suo uomo.

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Trivelle Le operazioni per verificare la presenza di rifiuti

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