Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Bimba trovata morta in auto Aveva subito abusi e violenze

Aveva tre anni e mezzo, fu trovata senza vita nel suo campo. Arrestata la zia

- di Titti Beneduce

Èmorta a tre anni e mezzo soffocata da un pezzetto di banana, mentre nessuno badava a lei. E, indagando sulla sua morte, si è scoperto che probabilme­nte veniva violentata da molto tempo. C’è una svolta nell’inchiesta sulla morte della piccola Martina, la bimba rom trovata esanime in un’auto lo scorso 10 luglio: la polizia ha arrestato per abbandono di minore la zia Jasmina Gjorgjevik­j. Era a lei, infatti, che la madre Violeta l’aveva affidata. Se è chiaro adesso perché la bimba sia morta, resta da capire chi abbia abusato di lei e in che circostanz­e. Si tratta di ricostruir­e una vicenda bruttissim­a, che ricorda in qualche modo quella di Fortuna Loffredo. Una vicenda che avrà ulteriori sviluppi.

+NAPOLI È morta a tre anni e mezzo soffocata da un pezzetto di banana, mentre nessuno badava a lei. E, indagando sulla sua morte, si è scoperto che probabilme­nte veniva violentata da molto tempo. C’è una svolta nell’inchiesta sulla morte della piccola Martina, la bimba rom trovata esanime in un’auto lo scorso 10 luglio: la polizia ha arrestato per abbandono di minore la zia Jasmina Gjorgjevik­j, di 29 anni. Era a lei, infatti, che la madre Violeta l’aveva affidata. Se è chiaro adesso perché la bimba sia morta, resta da capire chi abbia abusato di lei e in che circostanz­e. Si tratta di ricostruir­e una vicenda bruttissim­a, che ricorda in qualche modo quella di Fortuna Loffredo; una storia le cui dimensioni sono ancora incerte, ma che potrebbe riservare altri colpi di scena.

Dieci luglio scorso, accampamen­to rom di via Circumvall­azione esterna. Violeta Radosavije­vic affida alla cognata Martina, di tre anni e mezzo, e il fratellino Martini, di cinque, poi si allontana per sbrigare alcune commission­i: deve comprare una torta di compleanno per il figlio maggiore. Con loro ci sono i cuginetti Denis, di otto anni, e Denise, di sei, oltre ad altri bambini del campo. La zia Jasmina dovrebbe prendersi cura di loro, ma non lo fa: dalle 12 alle 16 i bambini restano incustodit­i. Sono le 16 quando Violeta fa finalmente ritorno all’accampamen­to. Cerca i figli, ma trova solo Martini. La femminucci­a, Martina, non c’è. Il suo corpo nudo sarà rinvenuto più tardi, all’interno della Bmw di uno zio.

Si ipotizza un colpo di calore: in quei giorni le temperatur­e sono altissime e nell’abitacolo dell’auto fa ancora più caldo a causa dell’effetto serra. È l’autopsia che risolve in parte il giallo: nella trachea della piccola ci sono tracce di cibo; è morta soffocata. Alcuni testimoni ricorderan­no di averla vista mangiare mezza banana mentre si aggirava tra le baracche dell’accampamen­to.

Il pm Immacolata Sica, della sezione fasce deboli coordinata dall’aggiunto Giuseppe Lucantonio, chiede e ottiene dal gip Rosa de Ruggiero l’arresto della zia, che peraltro non nega di avere lasciato i bambini incustodit­i. Resta adesso da capire se e da chi è stata violentata la bambina, che ruolo hanno avuto gli adulti dell’accampamen­to, se i familiari sapevano o almeno sospettava­no. Secondo il medico ci sono stati «abusi multipli e ripetuti nel tempo», visibili anche a occhio nudo. Se n’era accorta la madre, magari lavandola o tenendola in braccio? Era del tutto ignara? Al momento è possibile solo fare ipotesi. Se la situazione era grave così come è apparsa al medico, Martina non poteva non avvertire dolore e lamentarsi con le persone a lei più vicine. A farle del male potrebbero essere state persone che vivono nell’accampamen­to: se alla madre capitava di frequente di assentarsi, come quel 10 luglio, la bambina era per ore alla mercé degli adulti. Ma c’è un’ipotesi — astratta, al momento — ancora più preoccupan­te e grave: che la piccola sia stata «ceduta» da persone a lei vicine a qualcuno che non vive nell’accampamen­to.

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La vicenda della piccola Martina ricorda molto quella di Fortuna Loffredo, la bimba del Parco Verde di Caivano violentata e poi uccisa. Anche in quel caso gli abusi avevano lasciato sul suo corpo tracce visibili a occhio nudo, eppure...
Il caso Loffredo La vicenda della piccola Martina ricorda molto quella di Fortuna Loffredo, la bimba del Parco Verde di Caivano violentata e poi uccisa. Anche in quel caso gli abusi avevano lasciato sul suo corpo tracce visibili a occhio nudo, eppure...

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