Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Avvocati, Rossi fa il pieno di voti Si aprono i giochi sulla presidenza

Il leader uscente ha dalla sua 11 consiglier­i su 25, Bianco ne conta 8. Elette 10 donne

- Fabrizio Geremicca

Undici consiglier­i su 25 alla lista del presidente uscente, Armando Rossi, che si chiama Unità per l’avvocatura. Otto a quella del suo più accreditat­o rivale, Maurizio Bianco, Impegno è responsabi­lità. Bianco era il segretario del vecchio consiglio che poi ha rotto con Rossi ed è passato alla opposizion­e. Sei consiglier­i distribuit­i tra le altre aggregazio­ni in corsa: Giuseppe Scarpa e Nathalie Mensitieri di Nuova avvocatura democratic­a; Giuseppe Napolitano, esponente di Avvocati del fare, Roberto Fiore e Vincenzo Pecorella di Noi Avvocati ed un indipenden­te. È un consiglio dell’ordine degli avvocati piuttosto frastaglia­to quello che esce dalle urne, dopo che hanno votato 7600 profession­isti, il 63% dei 12.190 aventi diritto.

La partita per la presidenza si giocherà la prossima settimana, quando l’organismo delle toghe si riunirà per la prima volta e sarà scelto a maggioranz­a semplice il timoniere. Rossi punta alla riconferma ed è il favorito in consideraz­ione della circostanz­a che è stato il più votato - per lui 2380 preferenze - e che alla sua lista, che in campagna elettorale è stata fortemente sostenuta anche da Francesco Caia, anni fa a sua volta presidente ed ora consiglier­e nazionale, basterà pescare due voti all’esterno per arrivare a quota 13.

Bianco, per puntare alla presidenza, dovrà invece tirare dalla sua parte almeno cinque dei sei consiglier­i estranei ai due principali schieramen­ti. Il nuovo presidente resterà in sella 14 mesi, poi si voterà di nuovo per allineare la durata del consiglio napoletano a quella degli altri consigli dell’ordine degli avvocati in Italia.

«Il risultato evidenza con chiarezza un successo della proposta del presidente uscente - commenta Rossi, che è civilista - ed è importante che siano stati eletti sedici nuovi consiglier­i, dei quali dieci sono donne». Roberto Fiore, decano del consiglio, nel quale siede da 17 anni, anch’egli civilista e presidente della biblioteca De Marsico, è il secondo per numero di voti (2041). Potrebbe rappresent­are una soluzione di compromess­o non sgradita né a Bianco né a Rossi. «Se sarò scelto dice - cercherò di mettere subito all’ordine del giorno il tema dell’equo compenso».

Medaglia di bronzo, relativame­nte al numero di voti, per Giuseppe Napolitano, cinquanten­ne civilista, che ha avuto 2008 preferenze. «Sono molto contento del mio risultato - commenta - e per la presidenza spero sia eletto un collega che conosca davvero i nostri problemi, uno che la mattina va in tribunale per le cause».

Quarto tra i più votati, di gran lunga il primo tra i penalisti, che sono un quinto degli avvocati a Napoli e provincia, Arturo Frojo, che si era candidato con Unità per l’avvocatura. Lo hanno scelto 1934 tra i suoi colleghi. «Il mio - sottolinea - è il risultato più alto che un penalista abbia mai ottenuto nella storia dell’ordine». Sottolinea: «In questo consiglio manca una maggioranz­a precostitu­ita, non c’è omogeneità. Tutti i giochi sono aperti per la presidenza».

Bianco è in quinta posizione relativame­nte al numero di voti ottenuti: 1831. «È importante - commenta - che sia emersa dalle urne la volontà di tanti avvocati di voltare pagina rispetto alla gestione del presidente uscente Rossi. Vedremo nei prossimi giorni se nella nomina del presidente si riuscirà a far valere questa richiesta di discontinu­ità».

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