Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il lungomare accoglie i «ricchi» del City La carica di Sarri: «Non sono invincibili»
Cinquantamila stasera al San Paolo. Sarri: «Sono i migliori al mondo, ma li dobbiamo portare nell’acqua alta»
Napoli abbagliata dalla luce «dorata» degli emiri del City, il San Paolo stasera vestito a festa (50 mila spettatori) per la sfida di Champions. In campo le due squadre più simili del calcio europeo. Sarri gonfia il petto e premette: «Non trattatemi da provinciale». Poi: «Affrontiamoli senza paura». Guardiola, prima volta a Napoli, ospite in una suite da 4 mila euro a notte: «Ci sarà da soffrire».
Senza macchia e senza paura, come il cavaliere francese Terrail de Bayard, il «Baiardo». Adorato dai soldati, temuto dai superiori. Sempre il primo ad attaccare, l’ultimo a ritirarsi. Ecco, così Maurizio Sarri si avvicina alla sfida forse più importante della sua carriera contro il Manchester City.
Lo dice Callejon alla vigilia: «Non abbiamo paura di nessuno», espressione evidentemente del pensiero di tutta la squadra. Lo dice lo stesso Sarri: «Nessuno è imbattibile, nel calcio come nella vita», caricando ulteriormente il suo gruppo che, al netto dei primi venti minuti della gara di andata a Manchester, ha guadagnato in quel confronto una maggiore consapevolezza della propria forza. «Li dobbiamo portare nell’acqua alta», insiste l’allenatore del Napoli. Utilizzando un’espressione inedita e spiegando poi che «loro sono abituati ad arrivare alla metà del secondo tempo sempre con due gol di vantaggio. Noi dobbiamo comunque tenerli con il risultato sempre in bilico». Sarri e Callejon insieme nella conferenza stampa di presentazione a ribadire con forza e in maniera insisistita: «Siamo una squadra forte, lo sappiamo e dobbiamo fare il nostro gioco».
L’attaccante spagnolo va addirittura oltre: «E’ una sfida decisiva, ci giochiamo il girone e la nostra mentalità ancor di più dovrà essere vincente». Il suo allenatore che non sposa la filosofia del «certe gare si caricano da sole», è e continuerà ad esserlo fino a stasera un martello pneumatico. Dando indicazioni, raccomandazioni, ricordando schemi e movimenti. Il tutto condito da una serie di «bip», intese com espressioni irripetibili con le quali - ha detto - di motivare i suoi giocatori. «Non esiste oggi il campionato, non esistono le vittorie conquistate finora, non esiste il Chievo (la prossima sfida, ndr) - ha aggiunto Sarri -. Esiste una Champions che vogliamo onorare e soprattutto la sfida con la squadra più forte d’Europa in cui dovremmo recitare anche noi la parte di protagonisti». E allora, complice il San Paolo e i cinquantamila tifosi che stasera non rinunceranno allo spettacolo, l’allenatore del Napoli si augura di «vedere nei volti degli avversari espressioni di paura». «Non ho mai visto una squadra così forte - dice - hanno una capacità di impatto alla partita devastante, con movimenti dei singoli che sono al limite del geniale. Quando Guardiola lascerà questa attività di certo sarà tra quelli che avranno cambiato il calcio». E Sarri cosa avrà lasciato? «Se non vinco, nessuno si ricorderà di me», ammette con troppa e forse neanche autentica umiltà. «Il paragone con Sacchi offende Arrigo, mentre sono felice dei complimenti di Albertino Bigon». La verità che Sarri è solo Sarri, maestro di calcio a modo suo, uomo schietto e diretto come pochi. Che davanti alle telecamere di mezzo mondo rinuncia all’apparenza. Piuttosto, senza troppi formalismi, rigetta con fermezza il concetto di «provincialismo» che «spesso mi attribuite». Fa il duro, come sempre. Salvo poi rispondere quasi con tenerezza alla domanda: su chi punterebbe come match winner della gara? Non Mertens, nè Insigne, nè Callejon che è accanto a lui. «Mi piacerebbe che a fare il gol decisivo fosse uno che non ha mai segnato con questa maglia».
Calcoli presto fatti: è Hysaj il giocatore a cui si riferisce. L’albanese tra i titolarissimi della squadra che, come lui, senza macchia e senza paura proverà a fare l’impresa.
Callejon Siamo forti e abbiamo convinzione Bisogna dimostrare la nostra qualità di gioco e affrontare questa partita come se fosse l’ultima É decisiva per il girone