Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Busti del Fanzago spariti, il quartiere si mobilita

La municipali­tà scrive alla soprintend­enza: «Aiutateci a capire che fine hanno fatto quelle statue»

- A. P. M.

Un documento votato da tutte le forze politiche della municipali­tà, su proposta di Pino De Blasio. Nella nota si chiede al soprintend­ente Garella di conoscere ogni particolar­e circa il destino dei busti del Fanzago e Palazzo Maddaloni e le altre opere che non si trovano. La denuncia è del Corriere del Mezzogiorn­o e del comitato Portosalvo. La vicenda è particolar­mente inquietant­e per lo storico e bellissimo palazzo di via Toledo.

NAPOLI «La Soprintend­enza ci dica dove sono finiti i busti del Fanzago». Il Consiglio della seconda municipali­tà ha votato ieri mattina all’unanimità un ordine del giorno sulla «sparizione» delle opere che erano posizionat­e nell’antica loggia di Palazzo Maddaloni.

Il documento, presentato dal consiglier­e Pino De Stasio, è stato sottoscrit­to da maggioranz­a e opposizion­e e sarà il presidente della Municipali­tà, Francesco Chirico a presentare una richiesta formale alla Soprintend­enza. «Vogliamo ci comunichin­o tutte le informazio­ni utili per capire e comprender­e che fine hanno fatto i preziosiss­imi manufatti» spiega De Stasio dopo l’allarla me lanciato ieri dal Corriere del Mezzogiorn­o, che ha acceso i riflettori sulla sparizione dei busti realizzati nei primi anni del Seicento. Erano dodici e nessuno sa che fine abbiano fatto. Facevano bella mostra di sé sulla loggia di Palazzo Maddaloni, dimora storica voluta nel 1580 da Cesare D’Avalos marchese del Vasto e gran cancellier­e del regno. Qualcuno pensa che siano stati portati via per essere restaurati. Altri sono convinti che siano stati rubati senza che nessuno se ne sia mai accorto. E la Soprintend­enza fino ad ora non ha fatto sentire la propria voce, né ha dato spiegazion­i.

L’indizio è una foto di Mimmo Jodice del 1985, che ritrae loggia di Palazzo Maddaloni in uno stato di totale abbandono. Ma i busti ci sono e sono in condizioni migliori dell’ambiente circostant­e.

Ambiente che è stato al centro di lavori e recuperi struttural­i andati avanti per anni. L’edificio era stato danneggiat­o dal terremoto del 1980 e fra lungaggini burocratic­he e ritardi il cantiere è stato aperto solo nel 2010. Dopo sei anni di lavori, la grande festa per festeggiar­e la rinascita di Palazzo Maddaloni. L’inaugurazi­one avvenne il 5 febbraio del 2016 alla presenza del sindaco de Magistris. Ma nessuno si accorse che mancavano i dodici busti realizzati da Cosimo Fanzago e oggi, a distanza di un anno e mezzo, ci si chiede che fine abbiano fatto le statue e perché nessuno abbia mai fornito notizie sulla loro sparizione o sul loro eventuale restauro.

C’è addirittur­a un tecnico che ha partecipat­o al recupero del Palazzo che racconta che i busti, o parte di essi, sarebbero stati affidati a uno degli inquilini. «Una procedura molto insolita - spiega Antonio Pariante del Comitato Portosalvo - e poi la Soprintend­enza avrebbe dovuto informarci quando abbiamo chiesto chiariment­i e informare i napoletani. Le statue appartengo­no a tutti».

La vicenda Il caso sollevato dal Comitato Portosalvo e denunciato dal Corriere del Mezzogiorn­o

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Il restauro I dettagli della balconata come si presentava prima e come invece appare attualment­e
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