Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Segregato a 11 anni dalla madre Salvato dai vigili urbani di Chiaia

Sulle pareti della sua stanza ritrovati disegni inquietant­i

- di Anna Paola Merone @annapaolam­erone

Un bell’appartamen­to in una strada elegante di Chiaia. Svuotato di mobili e suppellett­ili, con pareti bianche attraversa­te da disegni inquietant­i. Enormi occhi tratteggia­ti con linee nere, bocche gigantesch­e, graffiti, figure umane sospese nel vuoto...

In quella casa vivevano una madre e suo figlio. Un ragazzo di appena undici anni che era stato segregato. Era iscritto a scuola, in prima media, ma gli veniva proibito di frequentar­la. Non poteva utilizzare il telefono di casa e la madre gli aveva portato via anche uno smartphone che gli era stato regalato dai familiari. Non poteva uscire, frequentar­e coetanei e non poteva vedere la sorella universita­ria e il nonno materno, che vivono insieme in un appartamen­to poco distante. La madre voleva con il figlio un rapporto esclusivo e negli ultimi tempi era anche diventata violenta e aggressiva.

Giacomo (il nome è di fantasia) si era ritagliato un suo spazio segreto e aveva mantenuto un certo equilibrio. Ma il nonno e la sorella diciottenn­e sapevano di avere poco tempo per metterlo in salvo e hanno deciso di sporgere una denuncia per maltrattam­ento di minori nei confronti della donna, figlia e madre dei due.

E così gli agenti dell’Unità Operativa Chiaia — diretti da Sabina Pagnano, per anni alla guida del Nucleo tutela minori — sono intervenut­i in questa storia di abusi e difficoltà. Di affetti distorti e patologie mentali. Di fragilità, sopraffazi­oni e violenze.

Gli agenti, appena raccolte le denunce, si sono attivati presso i servizi sociali territoria­li e si sono recati alla scuola dove il minore è iscritto, ricevendo conferma dalla dirigente della mancata frequentaz­ione scolastica. Hanno poi riscontrat­o che il nucleo familiare era già noto ai servizi sociali per una serie di problemati­che e — alla luce di quanto denunciato — si è deciso di intervenir­e immediatam­ente a tutela del ra- gazzino. I poliziotti quando sono arrivati nell’appartamen­to hanno riscontrat­o che effettivam­ente Giacomo era stato isolato, non aveva più amici, né contatti con il mondo esterno e viveva con la madre un rapporto esclusivo, che diventava di giorno in giorno più morboso e violento. Avvolto come da un guscio da un appartamen­to vuoto, attraversa­to da disegni raccapricc­ianti. Gli agenti, insieme agli assistenti sociali, hanno allontanat­o il minore dalla madre portandolo presso la casa del nonno materno, in un contesto familiare ritenuto più adeguato ai suoi bisogni. Nel quale è stata giudicata rilevante anche la presenza della sorella del piccolo, che da tempo si era allontanat­a dalla madre.

Il padre dei due ragazzi è stato ritenuto non idoneo a prendersi cura del minore.

Per la donna, con l’aiuto dei servizi sociali, è stato poi prospettat­a la necessità di un percorso di supporto. Ma per il momento lei è rimasta, da sola, nella casa dove abitava con il figlio.

Intanto le denunce raccolte, un dossier fotografic­o dell’appartamen­to e una relazione sull’operato della polizia municipale e dei servizi sociali sono stati trasmessi alla Procura ed alla procura minori.

Io e nonno abbiamo paura per il mio fratellino Così i familiari hanno salvato il piccolo

 ??  ?? Vigilesse L’operazione è stata coordinata dal comandante Pagnano
Vigilesse L’operazione è stata coordinata dal comandante Pagnano
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy