Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Dislessia, serve il tutor dell’apprendime­nto

La figura, non ancora riconosciu­ta giuridicam­ente, può dare un sostegno importante alle famiglie Oggi l’istituzion­e scolastica è ancora troppo “ingessata” tra mille paletti burocratic­i e adempiment­i

-

e nelle scuole».

Bianco, che è anche presidente dell’associazio­ne Ipertesto, che da sempre si occupa di questo tema, spiega che la dislessia è una condizione che «si evolve in relazione alla condizione stessa vissuta dalla persona. Oltre all’intervento sanitario, nel quale viene effettuata la diagnosi (fortunatam­ente sempre più precoce) e all’intervento logopedico (sempre più definito ma che, da protocollo, esaurisce il suo effetto più importante tra i 10 e i 12 anni) tutto si gioca in altri ambienti: la famiglia e la scuola».

La dislessia, ma anche altri Dsa, finiscono per essere condizioni che si riversano interament­e sui genitori, chiamati a gestire anche un carico psicologic­o che i bambini spesso non riescono a sopportare.

«La famiglia – aggiunge Bianco – cerca sostegno nella scuola, che spesso però è “ingessata” tra mille paletti burocratic­i e adempiment­i. Una risorsa importante, che sta prendendo corpo, è il “tutor dell’apprendime­nto”, figura non ancora riconosciu­ta giuridicam­ente ma molto importante, perché legata a competenze specifiche: conoscenza degli stili cognitivi del ragazzo con Dsa, conoscenza delle leggi della scuola, capacità di instaurare un rapporto di fiducia con i genitori e capacità di interfacci­arsi con i docenti, per fare in modo che la scuola rispetti quanto previsto dalla legge 170».

Sulla formazione di queste profession­alità, l’associazio­ne Ipertesto (impegnata al Vomero e a Fuorigrott­a nella sede dell’Arci in via Luigi Rizzo) sta investendo molto. Quello portato avanti è un progetto che affonda le sue radici negli anni passati, grazie ad un accordo stipulato con la cooperativ­a Anastasis di Bologna, da sempre in prima linea sulle questioni che riguardano i Dsa.

«L’idea – spiega Bianco – consiste nel costruire percorsi di autonomia di apprendime­nto, con mezzi che possano “semplifica­re” le esigenze didattiche dei ragazzi con Dsa. Il tutor è quella persona che può capire le difficoltà, può dare spazio al talento, può intrattene­re un rapporto costruttiv­o con la famiglia che, diversamen­te, non riesce a governare il problema. Il nostro lavoro consiste dunque nel trovare risposte a tutto tondo, per questo organizzia­mo formazione per gli operatori del mondo della sanità (neuropsich­iatri, psicologi e logopedist­i) impelagati su questi temi. Realizziam­o incontri per docenti, durante i quali offriamo strategie adeguate ed efficaci. E ancora, proponiamo incontri con genitori, così da far comprender­e a tutti che la dislessia, e tutto il mondo dei disturbi specifici dell’apprendime­nto, non sono degli ostacoli insormonta­bili».

L’associazio­ne organizza anche un supporto fattivo ai ragazzi grazie alle ore di doposcuola, che a partire dai compiti si propone di trasferire un metodo congeniale ad un apprendime­nto diverso da quello tradiziona­le. Utilissimo per chi vive questa condizione dei disturbi dell’apprendime­nto, ma anche per molti ragazzi che non hanno alcun problema.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy