Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Esperti a confronto nel convegno «+Alibi» di Roma
Se ne è parlato nel convegno «+Alibi» organizzato dal network editoriale Prevenzione e Salute La spesa sostenuta dall’Inps sugli invalidi ammonta a 14,5 miliardi di euro, quasi un punto di pil
In Italia ci sono oltre 4,3 milioni di persone disabili. Per loro, un gesto quotidiano, spesso dato per scontato dalla maggior parte della popolazione, può diventare una sfida insormontabile. Le difficoltà finiscono per minare le relazioni, la vita lavorativa e portare all’isolamento. Si tratta del 7,2% della popolazione, la maggior parte delle quali ha oltre 65 anni e vive nelle regioni del Mezzogiorno. Ma ci sono anche i giovanissimi.
Se la famiglia può aiutare a superare una limitazione fisica, può fare ben poco per gli aspetti relazionali che portano allo svincolo adolescenziale e all’autonomia rispetto ai genitori. Se ne è parlato al convegno +Abili – Ricerca e innovazione per il superamento della disabilità, promosso dal network PreSa – Prevenzione e Salute che ogni anno organizza un evento con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica e i decisori su tematiche strategiche per il nostro Servizio Sanitario Nazionale.
«Questa edizione vuole porre l’attenzione sulla disabilità e sugli sforzi messi in campo ogni giorno dalla ricerca italiana per trovare soluzioni diagnostiche e terapeutiche per aiutare le persone affette da patologie ad alto impatto invalidante e che molto spesso non hanno una cura – ha detto Marco Trabucco Aurilio, direttore scientifico PreSa. Tra i punti principali, quello dell’inclusione sociale e lavorativa dei soggetti con disabilità, «molto spesso più abili di chiunque altro se impiegati in specifici compiti o impieghi», ha concluso. Poi c’è il tema dei costi: la spesa annua per invalidità sostenuta dall’Inps per tutte le categorie, ammonta a 14,5 miliardi di euro, quasi l’equivalente di un punto di Pil.
Poco meno di un terzo (4 miliardi di euro) è assorbito dai costi delle disabilità associate ai 5 più importanti gruppi di patologie (tumori, malattie del sistema circolatorio, patologie mentali e psichiatriche, malattie del sistema nervoso centrale e malattie muscolo-scheletriche).
I numeri, presentati durante l’incontro, emergono da un’indagine condotta per la prima volta nel nostro Paese grazie a una collaborazione tra l’InpsS e il gruppo di ricerca Eehta-Economic Evaluation and Hta del Ceis (Centre for Economic and International Studies) dell’Università Tor Vergata di Roma.
In Italia la disabilità è un dramma personale e collettivo, perché ha un grande impatto economico, ha detto Francesco Saverio Mennini, professore di Economia Sanitaria e Politica, direttore di Eeehta-Ceis Facoltà di Economia, Università di Roma Tor Vergata. Serve un differente approccio alla cura: «un accesso precoce a trattamenti efficaci, una maggiore e più attenta prevenzione oltre ad un migliore controllo in termini di aderenza alle terapie».
Tutto questo, oltre a migliorare la salute e la qualità di vita dei pazienti, abbatterebbe la spesa, tanto sanitaria che sociale e previdenziale. L’evento è stato anche un’occasione per assegnare i cinque riconoscimenti PreSa 2017 a clinici, ricercatori e associazioni
che si sono distinti nell’impegno per il superamento delle disabilità nel nostro Paese, tra cui: Maja Di Rocco, Responsabile dell’Uo Dipartimentale di Malattie Rare dell’Ospedale Gaslini di Genova, per la scoperta di un algoritmo pediatrico che facilita la diagnosi precoce della malattia di Gaucher; Aism – Associazione Italiana Sclerosi Multipla; Andrea Caschetto, giovane «ambasciatore del sorriso» che viaggia tra gli orfanatrofi di tutto il mondo, un impegno riconosciuto dall’Onu e raccontato nel libro «Dove nasce l’arcobaleno»; Nazionale Calcio Italiana Amputati, fondata da Francesco Messori, un ragazzo nato senza una gamba ma con una passione per il calcio più forte della sua disabilità, oggi la Nazionale è ufficialmente parte della World Amputee Football Federation – Waff; Coordinamento Italiano Insegnanti di Sostegno e l’iniziativa Un farmaco per tutti, che raccoglie farmaci non ancora scaduti, per destinarli ai più deboli, promossa dall’Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli, insieme a Federfarma, al Santobono Pausilipon e al cardinale Crescenzio Sepe.
Trabucco Aurillo Il convegno vuole porre l’attenzione sugli sforzi messi in campo dalla ricerca italiana