Corriere del Mezzogiorno (Campania)
TEATRO DEI SENSI LE RECITE NELLE STANZE
La rassegna «Do not disturb - Il teatro si fa in albergo» si rinnova e per le feste e approda al Grand Hotel Parker’s. Venti gli spettatori per ogni pièce rappresentata L’autore, Mario Gelardi: «Voglio avvicinare di più il pubblico agli attori e alle stor
Una drammaturgia dei sensi, quella delle parole nel buio, della comunicazione digitale di una coppia, quella infine del contatto attraverso un inedito gioco di ruoli. Sono gli argomenti affrontati da questa nuova edizione di «Do not disturb», ciclo di brevi pièce da camera prodotte dal Teatro Sanità e in scena nelle stanze del Grand Hotel Parker’s.
Dopo il debutto iniziale a Benevento Città Spettacolo e al Todi Festival, con testi in cui si intrecciavano storie di amore e malavita e il successivo adattamento «alberghiero» di alcuni passi shakespeariani, da stasera alle 21 e fino a sabato tocca a udito, vista e tatto, con tre brani scritti da Mario Gelardi, Alessandro Palladino e Claudio Finelli. Nessuna confusione però con il Teatro de los Sentidos di Vargas.
In «Do Not Disturb - Il teatro si fa in albergo - Five senses», questi ultimi non sono sollecitati di volta in volta dalla relazione col singolo spettatore, ma riguardano la scrittura e l’empatia che si costruisce con il pubblico presente in ogni stanza.
«Si privilegerà – spiega Gelardi - un solo senso, che mostrerà l’intimità delle coppie in modo totalmente nuovo. L’idea è quella di portare ancora più a fondo questa esperienza avvicinando ancora di più il pubblico agli attori e alla storie raccontate».
I venti spettatori si accomoderanno alla meglio su poltrone, sedie, sul pavimento o appoggiate alle pareti delle eleganti camere all’inglese dell’albergo napoletano del corso Vittorio Emanuele. La prima stanza, drammaturgia e regia di Gelardi, è quella dell’udito e ne sono protagoniste Irene Grasso e Fernanda Pinto. In una stanza buia arriva una donna e si incontra con la cameriera dell’albergo. Scatta così la confessione fra due sconosciute che non possono quindi guardarsi, celando un segreto su cui si farà luce. Nella stanza della vista, scritta da Claudio Finelli e diretta da Gelardi, Alessandro Palladino e Roberto Caccioppoli interpretano una giovane coppia ormai incapace di comunicare direttamente se non attraverso l’uso di uno smartpho- ne, diaframma invalicabile nonostante la prossimità fisica dei due personaggi. Infine, Alessandro Palladino firma la stanza del tatto interpretata da Irene Grasso, Gennaro Maresca e Fabio Rossi. Due fratelli tornano a Napoli e incontrano in camera una vecchia amica, scatenando un gioco, con elementi reali e surreali.