Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Manfredi: «Dopo Apple arriva un altro colosso» E tra le ipotesi spunta la General Electric
Il rettore Manfredi: «L’Università è diventata attrattore di imprese»
«L’impresa è un grande modificatore sociale», lo sa bene il rettore della Federico II, Gaetano Manfredi, tra gli artefici del matrimonio tra l’ateneo napoletano e la Apple. I numeri parlano chiaro: da 100 ragazzi a 400, di 24 nazionalità diverse. Già questo è un risultato.
Quartier generale è poi San Giovanni a Teduccio non certo il salotto buono di Napoli, dove anche il mercato delle case è cresciuto. Soprattutto, Apple è stata la capofila, ma altre grandi aziende sono ora interessate. «Un’altra grande multinazionale — dice Manfredi — sta pensando a Napoli». L’annuncio del rettore alla presentazione del libro della sociologa Paola De Vivo «L’impresa come istituzione sociale» a Palazzo Partanna. Un libro «storico e interdisciplinare», per dirla con l’economista Gianfranco Viesti sul ruolo delle aziende, anzi soprattutto sul mutamento. Per uscire dalla crisi del sistema capitalistico una chiave è la relazione tra imprese e istituzioni della conoscenza. «L’università — spiega Manfredi — ormai va oltre l’aspetto disciplinare e culturale. È diventata una sorta di piattaforma di sviluppo, un grande attrattore di imprese. Per questo motivo dopo Apple un’altra grande multinazionale vuole venire a investire a Napoli dopo aver fatto uno studio sulla demografia.
A loro interessava sapere quanti laureati in materie Stim (cioé Scienze del Turismo ad Indirizzo Manageriale) ci fossero. Hanno scoperto che a Napoli ce ne sono moltissimi e questo è stato un fattore di attrazione. Per intenderci: il modello Silicon Valley sarà anche superare, ma serve a far capire con più facilità quello su cui stiamo lavorando». Quale sia l’azienda, per ora è top secret. Ma dopo Cisco e Apple, l’altra multinazionale che ha deciso di investire in Italia è General Electric.
Finora lo ha fatto in Toscana dove è stato firmato un protocollo di intesa proprio con Ge e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa per la creazione in Toscana di un centro di eccellenza in applicazioni digitali avanzate. Potrebbe essere un’ipotesi praticabile anche a Napoli? Lo si vedrà. Un altro tassello per la Federico II sarà anche partecipare, a giorni, al bando per i competence center previsti dal piano industria 4.0: i centri di competenza hanno lo scopo di promuovere e sostenere la ricerca applicata, il trasferimento tecnologico e la formazione sulle tecnologie avanzate.
Oltre all’autrice, a Manfredi e Viesti, il leader degli industriali Ambrogio Prezioso, il presidente della Scuola politecnica, Pietro Salatino, il vicecapo di gabinetto del ministero per la Coesione e Mezzogiorno, Dario Caputo, l’amministratore delegato di Gesac, Armando Brunini e il presidente della società Graded, Vito Grassi.