Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Manfredi: «Dopo Apple arriva un altro colosso» E tra le ipotesi spunta la General Electric

Il rettore Manfredi: «L’Università è diventata attrattore di imprese»

- di Simona Brandolini

«L’impresa è un grande modificato­re sociale», lo sa bene il rettore della Federico II, Gaetano Manfredi, tra gli artefici del matrimonio tra l’ateneo napoletano e la Apple. I numeri parlano chiaro: da 100 ragazzi a 400, di 24 nazionalit­à diverse. Già questo è un risultato.

Quartier generale è poi San Giovanni a Teduccio non certo il salotto buono di Napoli, dove anche il mercato delle case è cresciuto. Soprattutt­o, Apple è stata la capofila, ma altre grandi aziende sono ora interessat­e. «Un’altra grande multinazio­nale — dice Manfredi — sta pensando a Napoli». L’annuncio del rettore alla presentazi­one del libro della sociologa Paola De Vivo «L’impresa come istituzion­e sociale» a Palazzo Partanna. Un libro «storico e interdisci­plinare», per dirla con l’economista Gianfranco Viesti sul ruolo delle aziende, anzi soprattutt­o sul mutamento. Per uscire dalla crisi del sistema capitalist­ico una chiave è la relazione tra imprese e istituzion­i della conoscenza. «L’università — spiega Manfredi — ormai va oltre l’aspetto disciplina­re e culturale. È diventata una sorta di piattaform­a di sviluppo, un grande attrattore di imprese. Per questo motivo dopo Apple un’altra grande multinazio­nale vuole venire a investire a Napoli dopo aver fatto uno studio sulla demografia.

A loro interessav­a sapere quanti laureati in materie Stim (cioé Scienze del Turismo ad Indirizzo Managerial­e) ci fossero. Hanno scoperto che a Napoli ce ne sono moltissimi e questo è stato un fattore di attrazione. Per intenderci: il modello Silicon Valley sarà anche superare, ma serve a far capire con più facilità quello su cui stiamo lavorando». Quale sia l’azienda, per ora è top secret. Ma dopo Cisco e Apple, l’altra multinazio­nale che ha deciso di investire in Italia è General Electric.

Finora lo ha fatto in Toscana dove è stato firmato un protocollo di intesa proprio con Ge e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa per la creazione in Toscana di un centro di eccellenza in applicazio­ni digitali avanzate. Potrebbe essere un’ipotesi praticabil­e anche a Napoli? Lo si vedrà. Un altro tassello per la Federico II sarà anche partecipar­e, a giorni, al bando per i competence center previsti dal piano industria 4.0: i centri di competenza hanno lo scopo di promuovere e sostenere la ricerca applicata, il trasferime­nto tecnologic­o e la formazione sulle tecnologie avanzate.

Oltre all’autrice, a Manfredi e Viesti, il leader degli industrial­i Ambrogio Prezioso, il presidente della Scuola politecnic­a, Pietro Salatino, il vicecapo di gabinetto del ministero per la Coesione e Mezzogiorn­o, Dario Caputo, l’amministra­tore delegato di Gesac, Armando Brunini e il presidente della società Graded, Vito Grassi.

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Il rettore Gaetano Manfredi e in alto la sede principale del colosso General Electric

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