Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Sedici i fermi Ma 14 minori sono a casa
Allarme del consigliere Csm, per anni pm anticamorra. Oggi arriva il ministro dell’Interno Minniti
L’emergenza baby gang preoccupa anche Roma: il ministro dell’Interno, Marco Minniti, sarà oggi in Prefettura per presiedere una riunione straordinaria del comitato per l’ordine e la sicurezza.
Una riunione di respiro nazionale, alla quale prenderanno parte anche i massimi vertici delle forze di polizia. Ci saranno, ovviamente, anche il procuratore, Giovanni Melillo, e la procuratrice minorile, Maria De Luzenberger. L’obiettivo è individuare una strategia per stroncare il fenomeno del bullismo, che continua a suscitare allarme e polemiche. La riunione è fissata per le 15. Di lì a qualche ora, dunque, il ministro e il prefetto, Carmela Pagano, chiariranno quale sia la strada individuata per affrontare l’emergenza.
Intanto il consigliere del Csm Antonello Ardituro, per anni pm di punta a Napoli, lancia un allarme disperato: «Aiutateci, perché da soli non ce la facciamo. Napoli così si spegne e da soli non ce la facciamo. È la storia che lo dice. Ne dobbiamo prendere atto e chiedere aiuto. Pretendere aiuto. Accadono cose che, quando accadono in altre città, vengono percepite come straordinariamente drammatiche, campanelli d’allarme sui cui si innesta una reazione vera. Lo Stato interviene. Qui no. Si passa dai 200 morti l’anno per le guerre di camorra alle faide che bruciano interi quartieri ricchi di storia e cultura; dagli scempi ecologici alle paranze dei bambini; ora le baby gang, con ragazzini che vengono assaliti, accoltellati, riempiti di botte da altri ragazzini che non sanno spiegare perché. Può capitare a chiunque. Decide il caso. Ovunque, non c’è centro e non c’è periferia, non c’è salotto buono o movida che scoraggi. Periferie grandi quanto intere province, abbandonate da tutti e su tutto. Abbiamo bisogno proprio di tutto: scuole aperte di pomeriggio, parrocchie accoglienti, corsi di educazione civica per gli adulti, strutture sportive. Una riflessione sulla effettività della pena; maggior rigore; sicurezza urbana. La sanzione come possibilità di recupero e rieducazione. Una qualche speranza di sviluppo economico e di lavoro per questi ragazzi. La speranza che esista un domani. Una nuova consapevolezza di noi tutti napoletani, classe borghese, intellettuali, classe dirigente. Perché no, magistratura. Ma dovete aiutarci. Da soli non ce la facciamo».
Nel dibattito è intervenuto anche il ministro della Giustizia, Andrea Orlando: «La vicenda delle baby gang a Napoli è molto grave e interroga la capacità di repressione dello Stato, ma anche la capacità educativa, la tenuta delle famiglie, la coesione sociale di quelle realtà. È giusto pensare a forme di rafforzamento dei presidi di sicurezza, ma anche a una risposta educativa».
Intanto la società civile si prepara a scendere in piazza contro le aggressioni: domani mattina corteo dalla stazione della metropolitana di Scampia a quella di Chiaiano; venerdì in piazza Miracoli assemblea indetta dagli studenti di tutta Napoli; ha aderito anche l’artista Franco Ricciardi.