Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il branco colpisce ancora, naso rotto a un sedicenne
Studente del Cuoco aggredito davanti alla stazione Policlinico del metrò Salita dello Scudillo, minori fermano un’auto e picchiano il conducente
«Avevo finito di giocare a pallone e stavo tornando a casa, a Materdei. Prima mi sono passati davanti due sul motorino, che hanno sputato. Poi ho sentito arrivare qualcuno alle mie spalle: mi sono girato e mi ha sferrato un pugno al naso. Per il dolore sono caduto a terra». Ciro, 16 anni, alunno di terza del liceo «Cuoco», ha il setto nasale fratturato; racconta, con le difficoltà dovute al dolore che ancora avverte, la tremenda esperienza vissuta domenica sera, mentre rientrava a casa dal Rione Alto, dove aveva giocato una partita a calcetto con alcuni amici del suo quartiere.
Un’altra aggressione senza motivo da parte di un gruppo di giovanissimi — la sesta in meno di un mese — che dopo avere pestato lui si sono vantati del gesto in un bar mimando allegramente la scena: queste immagini sono state riprese dalle telecamere di sicurezza e, caricate su una pen drive, sono state mostrate a Ciro dagli agenti del commissariato Arenella per il riconoscimento. Un lavoro rapido, che presto potrebbe avere dei frutti.
L’individuazione dei responsabili potrebbe infatti essere addirittura imminente: se lo augura la madre di Ciro, Anna, che chiede «leggi diverse e maggiore severità. Altrimenti — avverte — continueremo a piangere per episodi di violenza gratuiti. I parlamentari che tra un mese saranno eletti si passino una mano sulla coscienza e diano priorità a questo enorme problema».
Nonostante il dolore lancinante, Ciro, aiutato da due coetanei, è riuscito a salire sul treno e a raggiungere casa; i genitori poi lo hanno accompagnato al Pronto soccorso. «È andata bene, tutto sommato — dice ancora la madre — ma sarebbe bastato un pugno in più e mio figlio oggi sarebbe morto. Quante volte è successo?».
Ieri pomeriggio è stato ascoltato dal pm minorile Emilia Galante Sorrentino un’altra vittima del branco violento, Gaetano, picchiato in modo selvaggio nei giorni scorsi nelle vicinanze della metropolitana di Chiaiano; i medici dell’ospedale di Giugliano hanno dovuto asportargli la milza. Accanto a lui la madre, Stella; fuori alla stanza di ospedale c’era anche Maria Luisa, la madre di Arturo, lo studente aggredito prima di Natale rimasto a lungo tra la vita e la morte: ha voluto portare la sua solidarietà.
Intanto si registra un ulteriore episodio preoccupante, stavolta alla salita Scudillo. Nella tarda serata di domenica, infatti, un’auto condotta da un ventenne è stata bloccata senza motivo da un nutrito gruppo di ragazzini, uno dei quali era armato di coltello. «La strada è nostra, di qui non si passa», avrebbero detto i giovanissimi. Il conducente è sceso, ha cercato di convincerli a spostarsi prima con le buone, poi alzando la voce: ma la reazione è stata quella alla quale ormai siamo abituati: i bulli lo hanno accerchiato tutti insieme, lo hanno insultato, quindi lo hanno malmenato. Il giovane è riuscito a risalire in auto e a guidare fino al Pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli, dove i medici gli hanno riscontrato una contusione al volto; ne avrà per cinque giorni.