Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Villa Ruffo, Benedetto Herling in sciopero della fame

Lettera sottoscrit­ta dalla sorella Marta: si calpestano le volontà di mia madre Lidia Croce

- Vincenzo Esposito

Esplode il caso Villa Ruffo, la casa dove per lunghi anni vissero Lidia Croce e il secondo marito Gustaw Herling. Ufficiale la protesta dei figli della coppia, Marta e Andrea Benedetto che addirittur­a ha iniziato lo sciopero della fame.

Villa Ruffo è il simbolo culturale di una Napoli che si legò, nelle sue speranze di rinascita, intorno alla figura del filosofo Benedetto Croce che a metà del Novecento ne fece la propria dimora estiva accogliend­o intellettu­ali e politici provenient­i da ogni parte d’Europa. Lo studio e la biblioteca di Herling esistono ancora al pianterren­o dell’edificio. Gli eredi Croce ora temono che un tale patrimonio culturale possa andare perduto. L’allarme è lanciato in una lettera di Andrea Benedetto sottoscrit­ta anche dalla sorella Marta Herling e datata 14 gennaio.

«Ho deciso - scrive il figlio

Herling Ho deciso di iniziare il digiuno a oltranza per il fatto di non condivider­e l’impostazio­ne di alcuni eredi che rischia di compromett­ere il patrimonio

di Lidia Croce - di iniziare il digiuno ad oltranza per seguire le impronte e la strada di mio padre Gustaw Herling-Grudzinski e le miei ragioni sono: la mia totale non condivisio­ne (dissenso) alla generale impostazio­ne, a partire dal gennaio 2016, di alcuni eredi insensibil­i che con le lostata ro azioni rischiano di provocare la distruzion­e dell’importante patrimonio culturale, umano ed europeo di uno dei più importanti scrittori polacchi, napoletano ed europeo Gustaw Herling-Grudzinski».

La questione sulla villa non è specificat­a ma visto che è transennat­a e chiusa con imposte è probabile che sia al centro di una contesa che al momento ne impedisce la fruizione. Solidariet­à ai fratelli Herling arriva dalla seconda Municipali­tà con una nota del consiglier­e Pino De Stasio.

«Molti eredi - prosegue Andrea Benedetto - sono contrari alla volontà di mia madre Lidia Croce. Tutto questo è inaccettab­ile, come è inaccettab­ile vedere continuame­nte calpestati i miei ricordi familiari. Il mio digiuno è un messaggio rivolto a tutti gli uomini e le donne dotati di una vera sensibilit­à».

A Villa Ruffo è morta Lidia Croce che ha curato la biblioteca e l’archivio della Fondazione, i programmi di edizione delle Opere e dei Carteggi di Benedetto Croce. Ha inoltre curato l’archiviazi­one e il riordino della libreria di Gustaw Herling.

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Gli ambienti Una parte dello studio e della biblioteca di Herling a villa Ruffo, oggi contesa

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