Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Dal Pd guanto di sfida al Movimento De Luca jr: voglio il confronto con Di Maio
E Siani difende Alfieri: «Su di lui solo una battuta, parliamo dei suoi programmi»
Assunta Tartaglione, la segretaria, al centro, a destra Gennaro Migliore, a sinistra Paolo Siani e Marco Rossi Doria. La foto iniziale del Pd renziano in Campania sembra dire: da una parte la società civile, dall’altra il partito. Dopodiché alla spicciolata arrivano anche Gianni Pittella e Valeria Valente e si rimescolano le categorie. Nella fotografia finale Franco Alfieri, assurto a simbolo del notabilato terrone, è alle spalle di Siani testimonial del «quasi lanciafiamme» di Matteo Renzi. Alla fine il medico del Vomero difende l’ex sindaco di Agropoli: «Non c’è alcun nome scomodo nel Pd, su Alfieri solo una battuta ed è stato tutto archiviato. Se volete divertivi fatelo pure, ma parliamo delle cose che vuol fare Alfieri non di quelle che ha detto un altro». Cioé Vincenzo De Luca.
A Santa Brigida i candidati dem scendono ufficialmente in campo. Ognuno fa la sua parte: Tartaglione invita ad una campagna di «verità sulle cose fatte. I sondaggi non mi hanno mai appassionato, sono solo un pungolo a fare di più e meglio e a fare una campagna elettorale improntata sulla verità». Il big Pittella già prefigura lo scenario a lui caro delle Europee: «I sondaggi sfavorevoli? Saremo la vera sorpresa delle elezioni come fummo alle europee di quattro anni fa, quando ci davano in bilico con i 5 Stelle e alla fine arrivammo al 41 per cento. La vera sorpresa di queste elezioni sarà il Pd anche nel Mezzogiorno. L’esperienza in Europa mi ha dato tanta cultura legislativa, relazioni e questo lo voglio mettere a disposizione del mio Sud».
Gli avversari, però, soprattutto in un quadro di quasi certa ingovernabilità e possibili larghe intese, è chiaro chi siano: i «grillini». «Quelli dei curricula falsi, noi non ne abbiamo bisogno», taglia corto la segretaria. Il carico da novanta contro il movimento di Di Maio ce lo mettono i De Luca, figlio e padre, a distanza. Un amore ampiamente ricambiato dai 5stelle. «Invito Di Maio a valutare la mia persona e a smetterla di avere atteggiamenti strumentali, e lo invito a un dibattito su tutti i temi, confrontiamoci sulle idee, sui progetti sulle problematiche del Paese». Il guantone di sfida lo lancia Piero De Luca: «A Di Maio dico, confrontiamoci sulle idee e sui progetti se ne hanno perché mi sembra che siano alquanto confusi. Facciamo un’operazione di onestà, diciamo chi si presenta con una propria autonomia e chi invece vive di politica da quando ha cominciato a lavorare e ne ha bisogno per vivere e chi lo vive come servizio alla comunità».
Dalle frequenze di Lira tv si fa sentire anche il governatore: «Se c’è una formazione politica dove tutto è occultato e secretato è quella dei Cinque Stelle. Trovo clamoroso questo atteggiamento di presa in giro degli italiani sul piano della trasparenza — spiega Vincenzo De Luca —. Per anni ci hanno raccontato che si caratterizzavano per la trasparenza, la competenza e l’onestà, sono passate due settimane, hanno votato per le parlamentarie e nessuno ad oggi sa quanti hanno votato, per chi e chi è stato eliminato e perché. Hanno poi inventato un’altra stupidaggine, non pubblicano i dati per rispetto della privacy se vuoi la privacy stai a casa tua, non fai politica».
L’osmosi società civile-partito dura poco. Paolo Siani e Marco Rossi Doria sono la vera coppia della campagna elettorale dem. Sono seduti uno accanto all’altro quando arriva il giovane barista col caffé, Siani subito: «Tu quanti anni hai? Non dovresti essere a scuola?». Non proprio da politico. Faranno iniziative insieme, i due. Ma nel frattempo al Vomero il primario del Santobono corre a presentare il suo programma: «Un piano Marshall per la scuola a Napoli». E sempre per marcare la sua indipendenza: «Abolirei la campagna elettorale. Sparano tutti balle — dice Siani —. Poi si copiano a vicenda e mi copiano. Benissimo, ma io non dirò mai cose impossibili, dirò solo quello che so e posso fare. Non sarò politicamente corretto: dirò quello che non va bene e che va bene anche dei miei avversari». Il cugino nel caldo della calca ha un mancamento. Siani ferma la presentazione e lo soccorre. Non sarà un politico, ma un medico sì.