Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Emergenza roghi e ius soli E la festa è una cosa seria
Da Scampia a Pianura maschere a sfondo sociale Al rione Sanità le mani come simbolo del corteo
Carri e maschere a Napoli non sono solo un gioco ma anche uno strumento per scuotere le coscienze, come dimostra il Carnevale Sociale, un evento, ormai diventato una vera e propria tradizione, che coinvolge 12 realtà. Prima fra tutte Scampia, dove 36 anni fa l’associazione Gridas (Gruppo di risveglio dal sonno) ideò questo progetto che negli anni ha ispirato analoghe iniziative in altre zone della città.
Lo slogan del corteo di quest’anno è Mezzogiorno di fuochi. Chi appiccia, chi scioscia e chi stuta. Il riferimento, come spiega Martina Pignataro, figlia di Felice, fondatore del
Gridas, è ai tanti incendi che la scorsa estate hanno devastato l’area vesuviana ma anche al rogo che ha coinvolto il campo rom del quartiere. Proprio per questo la onlus di promozione sociale Chi rom
e.. chi no ha deciso di portare in parata una carovana nomade, costruita dai volontari. L’espressione Mezzogiorno
di fuochi vuole essere anche un richiamo al clima da Far West che sembra caratterizzare lo scenario internazionale, dopo la nuova corsa agli armamenti nucleari di Stati Uniti e Corea del Nord. Le fiamme però possono avere anche una valenza positiva se riferite alla voglia di riscatto e alla passione dei cittadini. Questa contrapposizione sarà rappresentata da due mani, una avvolta dalle fiamme e l’altra no. La preparazione delle maschere è affidata alle scuole e ai gruppi educativi locali. «Mostrando per le strade quello che si è prodotto a scuola e usando il quartiere come teatro- racconta Pignatarocerchiamo di rinsaldare il rapporto tra le istituzioni scolastiche e il territorio».
Il diritto alla cittadinanza, con un particolare riferimento allo ius soli mancato, sarà invece il tema della nona edizione del carnevale del rione Sanità. «Il nostro messaggio è non restiamo con le mani in mano. Per questo abbiamo scelto proprio le mani come simbolo del corteo», dice Luigi Salerno, presidente dell’associazione Traparentesi, promotrice dell’evento. «Con questa iniziativa - continua Salerno - vogliamo sottolineare che quello dell’immigrazione è un tema serio e complesso che non può essere affrontato né in modo folcloristico, né con gli slogan elettorali». Per la prima volta quest’anno il carnevale sociale arriverà anche a Pianura. L’emergenza anche in questo caso è quella degli incendi. Durante i laboratori di realizzazione delle maschere, i più piccoli hanno voluto declinare questo tema attraverso una metafora calcistica, immaginando di essere dei portieri, pronti a difendere il territorio dai gol avversari.
La parata Una carovana nomade costruita dai volontari