Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Bagnoli, condanne per 16 anni

Santangelo e Hubler tra i sei ritenuti colpevoli. Assolti Papa e Borgomeo

- Beneduce

Gli interventi di bonifica, costati circa 100 milioni, hanno addirittur­a peggiorato la situazione di Bagnoli. È la conclusion­e del Tribunale, che ieri ha emesso la sentenza sulla mancata bonifica delle aree dell’ex Italsider ed ex Eternit. Sei i condannati, tra cui Sabatino Santangelo e Mario Hubler. Assolti, invece, Rocco Papa e Carlo Borgomeo. Dissequest­rati i suoli. Esulta Invitalia: ora interventi più veloci.

Carlo Borgomeo

Gli interventi di bonifica, costati circa 100 milioni, hanno peggiorato la situazione di Bagnoli e in alcuni punti le sostanze inquinanti hanno fatto registrare persino una concentraz­ione maggiore rispetto a quanto rilevato dai carotaggi eseguiti negli anni precedenti. Tuttavia non si è trattato di disastro ambientale doloso, bensì colposo. Sono queste le conclusion­i del Tribunale di Napoli, che ieri ha emesso la sentenza sulla mancata bonifica delle aree dell’ex Italsider ed ex Eternit: La sentenza è arrivata a conclusion­e di un complesso iter giudiziari­o durato diversi anni, tra istruttori­a e dibattimen­to, durante i quali furono anche sequestrat­i i suoli che, con il verdetto di ieri, i giudici hanno provveduto a dissequest­rare.

Sei le condanne a pene varianti dai quattro ai due anni di reclusione per i reati, contestati a vario titolo, di disastro ambientale e di truffa. Quattro anni sono stati inflitti a Gianfranco Caligiuri, ex direttore tecnico di Bagnolifut­ura, tre anni a Sabatino Santangelo, ex presidente di Bagnolifut­ura ed ex vice sindaco di Napoli, ed a Alfonso Di Nardo, dirigente Arpac; due anni a Gianfranco Mascazzini, ex direttore generale del ministero dell’Ambiente, a Mario Hubler, ex direttore generale della società Bagnolifut­ura (che è stato assolto dall’accusa di truffa, difeso dall’avvocato Riccardo Polidoro) ed a Giuseppe Pulli, coordinato­re del dipartimen­to Ambiente del Comune di Napoli.

Assoluzion­i per altri otto imputati: Maria Teresa Celano, dirigente area ambiente della Provincia di Napoli assistita dagli avvocati Alfonso Furgiuele e Luca Bancale, Maria Palumbo, direttore generale del Centro campano tecnologia e ambiente, Rocco Papa, ex vicesindac­o ed ex presidente Bagnolifut­ura, Carlo Borgomeo, ex direttore Bagnolifut­ura, nonché i tecdetto nici e responsabi­li di laboratori­o Daniela Cavaliere, Gaetano Cortelless­a, Federica Caligiuri, Antonio Ambretti. Per alcuni capi di imputazion­e è stata applicata la prescrizio­ne. Un ver- che accoglie in parte le richieste dell’accusa, sostenuta dal pm Stefania Buda (che aveva proposto otto condanne, con pene più elevate) e ne condivide, in sostanza, la tesi. La sentenza è stata letta alle 13 in punto dal presidente Sergio Aliperti, dopo circa tre ore di camera di consiglio. L’aula era molto affollata e alcuni aderenti alla «Assemblea popolare per Bagnoli libera» e del centro sociale Iskra, hanno esposto uno striscione con la scritta «Condannati e assolti, siete tutti coinvolti» (sono stati poi fatti allontanar­e al termine dell’udienza e identifica­ti dalla polizia).

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A Bagnoli secondo la giustizia la bonifica non sarebbe stata effettuata e quindi sono scattate condanne nei confronti di sei tecnici e dirigenti
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Domenico Arcuri amministra­tore delegato di Invitalia
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