Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Mano ferma del gip: il diciassett­enne finisce in carcere

Portato all’istituto minorile di Nisida. Determinan­te la testimonia­nza dell’insegnante di sostegno

- P. Ros.

Il pubblico ministero della Procura dei minorenni di Napoli, Ugo Miraglia Del Giudice, potrebbe decidere di ascoltare nuovamente nei prossimi giorni la professore­ssa Franca Di Blasio. Le sue nuove deposizion­i vengono ritenute importanti dagli inquirenti.

Al momento il quadro emerso a carico di Rosario S., il 17enne autore dell’aggression­e con un coltello ai suoi danni in classe, è troppo grave sotto il profilo della responsabi­lità. Al punto che ieri mattina, il giudice per le indagini preliminar­i del tribunale per i Minorenni di Napoli, Pietro Avallone, ha confermato il fermo del giovane di Acerra disponendo il suo trasferime­nto nel carcere minorile di Nisida. Il ragazzo era stato ospite sin dalla serata di giovedì del Centro per minori dei Colli Aminei. Le accuse nei suoi confronti restano di lesioni aggravate e di porto illegale di oggetti atti ad offendere.

Anche l'arma usata dal giovane la mattina di giovedì in classe, quando si è alzato con veemenza dal banco e si è fatto minacciosa­mente incontro alla sua insegnante pretendend­o che gli fosse cancellata dal registro una nota che aveva appena ricevuto, ha fatto la differenza nella decisione del gip. Si tratta di un tipo di coltello che si trova in negozi specializz­ati, con una lama simile a quella di un pugnale e usato da chi sa maneggiare bene armi da taglio. Rosario S. sin dal primo interrogat­orio nella stazione dei carabinier­i di Santa Maria a Vico ha sempre affermato di averlo trovato quella stessa mattina per terra all’esterno della succursale del Majorana. «Non l’ho portato da casa» si è difeso davanti al pm Miraglia Del Giudice. Ma anche se al momento non gli viene contestata l’aggravante della premeditaz­ione il suo racconto non ha convinto nessuno. In un quadro già complicato per il ragazzo s’inquadra poi anche la testimonia­nza, ritenuta «molto rilevante», dell'insegnante di sostegno presente in classe al momento dell’aggression­e e intervenut­a subito dopo l'accoltella­mento. La donna ha riferito agli inquirenti che quando fece per intervenir­e lo studente la minacciò con fare deciso: «Allontanat­i - le disse -, altrimenti accoltello anche te».

Contro il 17enne, oltre alle sue stesse ammissioni, c'è il racconto dell’insegnante Di Blasio che, davanti ai carabinier­i e al pm, ha ripercorso i tragici momenti di giovedì mattina, quando durante un diverbio per una nota, lo studente le si è avvicinata estraendo il coltello e colpendola al viso; probabilme­nte, come detto, le sarà chiesto di chiarire altri aspetti della vicenda.

Sviluppi Decisione del giudice Avallone Il pm potrebbe sentire ancora la docente

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La sede del Bachelet

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