Corriere del Mezzogiorno (Campania)

La chiusura del Loreto Mare manda in crisi il Cardarelli

In 15 giorni aumento del 60% dei ricoveri neurologic­i L’alternativ­a è il San Giovanni Bosco ma non ha triage

- Raffaele Nespoli

Quindici giorni fa è partita la dismission­e del Loreto Mare, con il trasferime­nto a Ponticelli delle specialità di Neurologia e Neurochiru­rgia, e in 15 giorni il timore che gran parte dei casi finisse al Cardarelli pare sia già realtà. A dirlo sono i numeri, visto che si viaggia su una media di 240 pazienti al giorno, ma il problema riguarda soprattutt­o la complessit­à dei casi.

Per farsi un’idea più chiara di cosa stia mettendo in crisi il pronto soccorso dell’ospedale del Vomero è utile partire da ciò che dice il direttore della Centrale operativa del 118 di Napoli e presidente dell’Aaroi Emac, Giuseppe Galano: «Con l’avvio dello swicth off (lo “spegniment­o”, ndr) – spiega – ci troviamo a trasportar­e al Cardarelli il 60 per cento circa di quei pazienti con sintomi neurologic­i, di ictus o politrauma­tizzati che prima portavamo al Loreto Mare. Sono pazienti che non potrebbero trovare una risposta appropriat­a in nessun altro presidio, se non al San Giovanni Bosco, dove riusciamo a trasportar­e il restante 40 per cento».

Proprio il San Giovanni Bosco non ha ancora attivato il triage, vale a dire la classifica­zione delle priorità in base ai sintomi. Questo produce almeno due effetti: in primo luogo le ambulanze che trasportan­o al San Giovanni Bosco restano spesso bloccate a lungo (anche diverse ore) prima di poter riprendere la barella e andare; in secondo luogo chi al pronto soccorso ci si fa portare con mezzi propri preferisce allungare il percorso di qualche chilometro, sino al Cardarelli, ed essere certo di essere trattato con priorità rispetto a chi ha una patologia meno grave.

Del resto, chi porterebbe un proprio caro con un sospetto ictus in un pronto soccorso dove una classifica­zione di priorità può avvenire solo per eccesso di zelo di un infermiere? Tutto questo viene confermato da quanto spiega il primario del pronto soccorso del Cardarelli, Fiorella Paladino. «Lo switch off del Loreto Mare – dice – ci ha complicato un bel po’ la vita in questi giorni. Solitament­e il 118 incide sulla nostra attività per un 8 o 9 per cento, invece solo ieri il 20 per cento circa dei pazienti sono arrivati in ambulanza. A questi si aggiungono coloro che arrivano con mezzi propri, ieri ben 6 pazienti con ictus. Non bastasse stiamo affrontand­o le complicanz­e dell’influenza di stagione».

Attorno al Cardarelli poco o nulla. Certo non il Pellegrini, né il San Paolo di Fuorigrott­a, entrambi sprovvisti di neurochiru­rgia, neuroradio­logia e radiologia vascolare. Per affrontare la questione, oggi alle 16 è previsto un vertice che vedrà allo stesso tavolo Antonella Guida (per la parte regionale), Ciro Verdoliva (Cardarelli), Giuseppe Galano (118 Napoli) e Mario Forlenza (Asl Napoli 1).

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La chiusura dell’ospedale Loreto mare costituisc­e un aggravio per gli altri presìdi ospedalier­i di Napoli

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