Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Sanremo, Servillo: io ed Enzo esortiamo a non mollare
Il cantante e attore al Festival con Avitabile. Si esibiranno insieme con «Il coraggio di ogni giorno»
La scelta Sono molto coinvolto dal tema del resistere, dell’impegnarsi fino a farcela
Il brano Non c’è una struttura simmetrica, cantiamo, sovrapponendo le nostre voci, e dialoghiamo
«Una canzone profondamente napoletana, ”Il coraggio di ogni giorno”, non nelle classiche forme, superficiali e oleografiche, ma nella sua struttura intima, figlia naturale delle grandi matrici sonore campane e per di più con un testo che sembra rivolgersi innanzitutto alla nostra gente». Al via l’edizione 2018 del Festival di Sanremo e Peppe Servillo, fra una prova e l’altra in vista della prima esibizione di stasera all’Ariston, racconta di questa sua nuova avventura con Enzo Avitabile.
Come è nato questo duetto di fuoriclasse vesuviani?
«Con Enzo ci conosciamo da molto tempo, prima per esserci incrociati con gli Avion Travel. Poi ultimamente per aver partecipato entrambi al film “Indivisibili” di Edoardo De Angelis, io come attore e lui come compositore della colonna sonora, che ha vinto tanti premi. Così mi ha chiamato e mi ha fatto ascoltare il brano proponendomi di farlo insieme. Un’idea che mi ha subito entusiasmato, ed eccoci qui».
Che canzone sarà?
«Musicalmente rientra pienamente nelle atmosfere avvolgenti e anche un po’ mistiche care a Enzo, ma soprattutto sono stato coinvolto molto dal tema, quello del resistere, del non mollare mai, dell’impegnarsi fino a farcela. Un’esortazione, che potremmo definire anche una preghiera laica intrisa di religiosità, che come sempre Avitabile riprende dal rapporto forte che ha con l’ambiente che lo circonda, i suoi problemi ma anche le sue grandi risorse umane».
Come avete costruito il
duetto?
«Non c’è una struttura simmetrica, a tratti cantiamo sovrapponendo le nostre voci a tratti dialoghiamo, e in alcuni passaggi c’è anche un po’ di napoletano, una lingua che ha una forte carica espressiva che raggiunge tutti, anche chi non è nato dalle nostre parti».
Venerdì la reunion degli Avion Travel nella serata degli «accompagnamenti».
«Abbiamo avuto la fortuna che in questi giorni gli Avion Travel stanno registrando il nuovo album, “Privé”, che uscirà in primavera ed è stato facile quindi tenerli insieme e averli qui a Sanremo con noi. Inoltre ci sarà anche Daby Touré, straordinario cantautore mauritano, che fonde modalità espressive da griot africano con atmosfere pop-jazz».
Due artisti impegnati come voi, esibirvi a Sanremo, una scelta un po’ sofferta?
«No, mi rendo sempre più conto che il nostro principale obiettivo debba essere quello di proporre il lavoro in cui crediamo a una platea la più vasta possibile e anche Enzo la pensa così. Credo che accettare la sfida del Festival sia per lui un atto di intelligenza e generosità. Anche perché, va detto, l’edizione di quest’anno mi sembra assicurare una grande qualità».
Un po’ come quando vinceste nel 2000?
«Erano tempi e contesti diversi, ma speriamo che sia così. Anche perché a me Sanremo ha portato sempre fortuna».