Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La Finanza in Fondazione Banco di Napoli Acquisiti atti per le indagini su Musella
Il caso Le fiamme gialle inviate dal pm Amato, verifiche sui corsi alla Federico II
La Guardia di Finanza è tornata nella sede della Fondazione Banco di Napoli. Gli uomini della tributaria, al comando del colonnello Giovanni Salerno, hanno acquisito atti che riguardano l’inchiesta sul alcuni corsi di formazione indetti nella facoltà di Scienze politiche alla Federico II. Nell’inchiesta è coinvolto Marco Musella, numero due della Fondazione, dopo l’accusa di un consulente Ue.
La Guardia di Finanza è tornata nella sede della Fondazione Banco di Napoli, in via dei Tribunali. Le fiamme gialle del Nucleo di polizia tributaria di Napoli (al comando del colonnello Giovanni Salerno e su delega del pm Sergio Amato) si sono fatte consegnare documentazione relativa alle società finite nell’inchiesta sui corsi di formazione a Scienze politiche.
Come si ricorderà, nella vicenda risulta indagato Marco Musella, nella sua qualità di direttore di Dipartimento a Scienze politiche. Musella è anche vicepresidente della Fondazione Banconapoli. Oltre a lui sono sott’inchiesta, sempre con l’ipotesi di abuso d’ufficio, il ricercatore Gianluca Luise e l’amministrativo Raffaele Leonese. La Procura vuole ora vederci chiaro nei rapporti tra i docenti e i partner delle attività formative, a cominciare proprio dalla Fondazione di via dei Tribunali. I magistrati intendono accertare la natura dei rapporti instaurati in occasione della organizzazione e della gestione dei corsi che, almeno in parte vennero finanziati con fondi europei. Un’indagine complessa i cui contorni sono tutti da definire. È scattata l’estate scorsa in base alla denuncia di Valter Pagani, un esperto nel settore della progettazione e formazione comunitaria. Pagani è responsabile del Ceernt (Centre europeen d’étude, recherche et nouvelles technologies), associazione di diritto belga con sede a Bruxelles. Pagani sostiene, tra l’altro, di non aver ottenuto spettanze per la sua attività dal dipartimento. La sua associazione nel 2014, su richiesta del Dipartimento di Scienze politiche della Federico II, effettuò per il personale di ricerca e amministrativo un «coach» formativo nell’ambito del programma Horizon 2020. Poi il Ceernt sottoscrisse un protocollo d’intesa con il dipartimento universitario per la collaborazione a organizzare corsi «Eqf», stage presso la sede di Bruxelles e altre attività collegate.
Intanto, venne fondata a Napoli l’associazione Apeur, nel cui cda figuravano Luise, lo stesso Pagani, Leonese e altri due consiglieri. Una associazione sulle cui attività si è ora appuntata l’attenzione degli investigatori. Secondo l’oggetto sociale avrebbe dovuto rappresentare, su base nazionale, i professionisti impegnati come «progettisti europei». In realtà, secondo la tesi esposta dal denunciante, l’associazione avrebbe avuto carattere locale e si sarebbe «appoggiata» sulle strutture del dipartimento. Pagani ha fornito un’ampia documentazione al pm Amato che lo ha ascoltato nei mesi scorsi in due occasioni. Tra l’altro ha scritto nella denuncia che Apeur poteva diventare «un provider di formazione autonomo cui far gestire corsi, sottraendoli a controlli e agli obblighi di carattere pubblico dell’Ateneo».
Quali sono i punti di contatto con la Fondazione Banconapoli? Sempre secondo la denuncia di Valter Pagani, riguarderebbero il corso di «alta formazione in fund raising per l’anno accademico 2015/2016» da cui il Ceernt sarebbe stato escluso. «Al suo posto — continua — almeno per la parte relativa ai tirocini, venivano inseriti la Fondazione Banco di Napoli, Meridonare srl e Apeur». Il prof Musella, come è noto, è vicepresidente della Fondazione e presidente di Meridonare, l’associazione di crowdfunding sociale.
Va detto che Musella, dopo l’avviso di garanzia, ha dichiarato a Repubblica: «È stato un fulmine a ciel sereno, per fare chiarezza in una vicenda che non sono riuscito a comprendere bene. Noi cittadini che abbiamo delle responsabilità ci troviamo in una posizione difficile».