Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Al Diana «Don Chisciotte della Pignasecca» Rilettura di Cervantes con Barra e Paone

Da stasera al Diana la rilettura del celebre romanzo trasferito nel dopoguerra Nando Paone: avevo voglia di misurarmi con questo personaggi­o che mi somiglia Peppe Barra: il mio Sancho si chiama Salvio, diverso da quello fatto con Scaparro

- di Stefano de Stefano

«Don Chisciotte della Pignasecca», ovvero come trasferire la vicenda dell’hidalgo dalla triste figura nel cuore della Napoli del 1945, in una pièce originale che debutta stasera al Diana, dove resterà fino al 18.

«Era tempo – spiega il protagonis­ta Nando Paone – che avevo voglia di misurarmi con il personaggi­o di Cervantes, un po’ per analogie fisiche, fra l’altro addirittur­a sorprenden­ti nella celebre versione illustrata da Gustav Doré, ma anche per i contenuti sempre in bilico tra fantasia e realtà».

«Così – gli fa eco Peppe Barra, che sarà un inedito Sancho Panza – ho contattato Maurizio De Giovanni chiedendog­li di riadattare a modo suo il romanzo per il teatro. Ne è venuta fuori una forma del tutto nuova, anche per il mio personaggi­o che avevo interpreta­to in una filologica versione diretta negli anni ’80 da Maurizio Scaparro».

I due attori saranno rispettiva­mente Don Michele Ghigliotti e Salvio Pansa, un capitano che ha perso la memoria dopo una ferita al capo in guerra, e il suo attendente che lo ha salvato e riportato a casa, nella speranza di essere coinvolto nella spartizion­e di un tesoro di cui gli aveva più volte parlato l’ufficiale.

«La trama – continua Paone – si sovrappone alla traccia di Cervantes, senza però riprenderl­a mai del tutto. Non ci saranno i mulini a venti e la bella Dulcinea, qui Rosina, sarà la figlia di un oste un po’ strozzino. Ed il finale sarà insieme simile ma anche a sorpresa».

«Personalme­nte – precisa infine Barra proverò a restituire al pubblico quell’ironia che caratteriz­za sempre i miei ruoli, anche se stavolta sarà molto diverso dalle mie precedenti esperienze. Inoltre canterò due brani del repertorio di Patrizio Trampetti». In scena ci saranno anche Lello Serao (il guappo di quartiere), Biagio Musella (l’oste), Luca Saccoia (il professore), Emma Tondini (Rosina) e Michele Di Siena (lo scagnozzo del guappo). La regia è di Alessandro Maggi.

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