Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Castellamm­are, Pannullo tradito dalla maggioranz­a Avvertimen­to al Pd Casillo

L’ex primo cittadino è un fedelissim­o del capogruppo regionale

- di Gimmo Cuomo

Sono dispiaciut­o ma non amareggiat­o da ciò che mi è accaduto in consiglio comunale

Mentre, subito dopo lo scioglimen­to anticipato del consiglio comunale, l’ormai ex sindaco di Castellamm­are Antonio Pannullo, eletto nel 2016, intasca la solidariet­à del suo partito e annuncia la sua ricandidat­ura, la città delle Acque (perdute, visto che le terme sono chiuse) si ritrova senza un governo per la quarta volta su cinque in poco più di tredici anni.

Storie di numeri che vengono meno all’improvviso, con motivazion­i che spesso ben poco hanno di politico. Nella tarda serata di lunedì, sei consiglier­i di maggioranz­a hanno presentato le dimissioni insieme a otto di opposizion­e da un notaio di Gragnano, decretando ope legis la fine della consiliatu­ra appena 20 mesi dopo le ultime elezioni.

Il primo cittadino del Pd, fedelissim­o del capogruppo regionale Mario Casillo e del suo luogotenen­te stabiese Francesco Iovino, per il momento torna a casa. Certamente un motivo di imbarazzo per il potente sponsor di Pannullo nel bel mezzo della campagna elettorale per le politiche. E il casus belli sarebbe stato proprio rappresent­ato dalle scelte il Parlamento.

Qualche giorno fa l’assessore al Bilancio Casimiro Donnarumma, espression­e di Area Civica, avrebbe postato sui social un messaggio di sostegno all’ex sottosegre­tario Aniello Di Nardo, un tempo dipietrist­a, ora candidato nel listino di Forza Italia. Il messaggio non è passato inosservat­o. Su richiesta del gruppo consiliare democrat, Pannullo ha provveduto alla revoca delle deleghe. A tempo di record è scatta la rappresagl­ia. Che, tuttavia, non avrebbe sortito lo scopo se non si fossero aggiunti alla «congiura» anche altri due consiglier­i di maggioranz­a. Uno di questi, Antonio Alfano, avrebbe avuto un ruolo attivo anche nella fine anticipata delle amministra­zioni Di Nicola Cuomo (centrosini­stra) e di Luigi Bobbio centrodest­ra. Nel primo caso il sindaco, anch’egli espression­e del Pd, fu sfiduciato allo stesso modo, cioè con la presentazi­one contestual­e delle dimissioni da parte della maggioranz­a dei consiglier­i. Bobbio invece cadde per la mancata approvazio­ne del bilancio.

Entrambe le amministra­zioni precedenti quella di Pannullo sono rimaste in vita per poco più di due anni. Tornando indietro nel tempo, prima della giunta presieduta da Salvatore Vozza, che è riuscito a completare il suo mandato, anche l’ex vicepre- sidente del Senato Ersilia salvato sperimentò a proprie spese gli effetti del fuoco amico. In u pomeriggio di fine aprile del 2004, la storica esponente della sinistra fu costretta a lasciare: in quel caso le dimissioni della maggioranz­a dei consiglier­i furono consegnate all’interno del palazzo, al segretario comunale.

Pannullo si dice «dispiaciut­o», ma non amareggiat­o. «Un’ora dopo l’elezione — ricorda — ero già al letto. Non ho esagerato con i festeggiam­enti, non faccio drammi ora. Anche se non posso fare a meno di sottolinea­re che tutto questo non ha nulla di politico». Ricostruis­ce l’episodio del post incriminat­o. «Quello che mi ha dato fastidio è stata la giustifica­zione, peggiore del gesto. Quando ho chiesto spiegazion­i mi è stato risposto che si era trattato di una goliardata». Ammette che «si pone un problema di selezione della classe dirigente» e ricorda di «aver ricevuto la candidatur­a a sindaco solo due giorni prima della presentazi­one delle liste». Ci riproverà in primavera.

Il partito regionale ha scritto in una nota: «Come Pd siamo al fianco di Pannullo, non arretriamo di un millimetro e ripartiamo dalle cose buone fatte, con la stessa coerenza che ha portano i cittadini di Castellamm­are a scegliere il Pd e il sindaco».

Una nota statistica: nessuno dei sindaci defenestra­ti è riuscito a tornare a Palazzo Farnese. Salvato e Bobbio sono stati bocciati dagli elettori, Cuomo non si è ripresenta­to.

Intanto il prefetto di Napoli Carmela Pagano ha nominato commissari­o il vice prefetto Gaetano Cupello.

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Sul palco Vittorio Sgarbi con il sindaco di Pomigliano Raffaele Russo Nella foto piccola: Sgarbi in visita in una chiesa cittadina
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Silurato Antonio Pannullo

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