Corriere del Mezzogiorno (Campania)

L’ospedale delle bambole tra le aziende centenarie E arrivano i «medici» del centro di Copenaghen

Interventi su giochi spediti da tutto il mondo

- di Anna Paola Merone

L’Ospedale delle bambole da oltre 120 anni cura e fa rinascere le emozioni legate a un orsacchiot­to, una bambola, ma anche a un busto sacro o a un San Gennaro. Un luogo unico che è appena entrato a far parte dei Centenari,associazio­ne che riunisce le aziende storiche familiari.

Tiziana Grassi è alla guida dell’ospedale che fu inaugurato nel 1890 e che registra una crescita costante di «interventi» effettuati su bambole di ogni tipo, in arrivo da tutto il mondo. Di recente negli ambulatori di via San Biagio dei Librai è approdata anche l’eredità dell’ospedale delle bambole di Copenaghen. I «dottori» danesi hanno chiuso per raggiunti limiti di età, non avevano eredi e hanno voluto trasmetter­e il proprio sapere e i propri materiali all’ospedale di Napoli. «Una bella soddisfazi­one sapere che anche da così lontano guardano a noi come a un’esperienza importante — racconta Grassi —. Ancor di più avvertiamo questa re- sponsabili­tà e siamo felici di entrare a far parte di un gruppo di antiche eccellenze per proseguire il nostro viaggio».

Il consiglio direttivo dei Centenari — associazio­ne presieduta da Ugo Cilento e diretta da Biagio Orlando — ha dato il via libera all’ingresso dell’ospedale in un sodalizio dove accedere è difficilis­simo. «La nostra associazio­ne punta a valorizzar­e le eccellenze dell’impresa con uno sguardo particolar­e a chi ha avuto la capacità di far funzionare e innovare aziende storiche che sono diventate anche un modello economico — ricorda Cilento —. L’importanza per l’evoluzione sociale, culturale ed economica di un Paese passa anche attraverso la tutela e la valorizzaz­ione di aziende che hanno saputo coniugare la capacità di durare nel tempo con grandi produzioni di qualità».

Tiziana Grassi ha ricevuto dal padre Luigi impresa e passione. «Abbiamo clienti da 0 a 99 anni, accomunati dell’amore per il giocattolo del cuore. Ci sono necessità urgenti, da codice rosso, che riguardano il bambino che ha bisogno del suo pupazzo in giornata — racconta —, altrimenti non andrebbe a dormire tranquillo. E noi lo “operiamo’’ subito. Ci sono poi le signore che vogliono rimettere in sesto una vecchia bambola, per lasciarla magari a una nipote. Il nostro è un vero ospedale con l’accettazio­ne, i ticket, la zona dei ricoveri e delle dimissioni».

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 ??  ?? Ambulatori­o A sinistra, Ugo Cilento e Tiziana Grassi all’interno dell’ospedale; a destra, l’ingresso
Ambulatori­o A sinistra, Ugo Cilento e Tiziana Grassi all’interno dell’ospedale; a destra, l’ingresso

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