Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Napoli come il mio Toro che alla fine beffò la Juve»

Pecci ricorda lo scudetto del 1976 conquistat­o dopo un testa a testa «Quella squadra era granitica e piena di talenti come gli azzurri»

- Donato Martucci

Eraldo Pecci, 63 anni, fu uno dei protagonis­ti del duello cittadino tra Juventus e Torino della stagione 1975-1976 che consegnò lo scudetto ai granata all’ultima giornata. Un avvincente testa a testa che beffò i bianconeri proprio al fotofinish. L’anno dopo 1976-77, toccò pero alla Juventus chiudere con un punto di vantaggio sui granata dopo un duello che durò tutto il campionato, con un girone d’andata chiuso da entrambi in testa.

Uno scudetto vinto contro i «cugini» non si può dimenticar­e.

«Noi eravamo un gruppo forte, granitico, un po’ come il Napoli attuale, almeno da quello che vedo in campo. E giocavamo anche bene. Radice era un fautore della zona mista e del pressing che era raro vedere a quei tempi. Ma bastava buttare il pallone in avanti e poi ci avrebbero pensato Pulici e Graziani. Pulici concluse il campionato come capocannon­iere: 21 gol in 30 partite. Un animale dell’area di rigore. E Graziani non era da meno».

La beffa l’anno dopo. Altro duello con la Juventus. Testa a testa e poi il sorpasso bianconero.

«Che delusione enorme, ma un campionato bellissimo. Graziani chiuse con 21 reti, ma i bianconeri ci beffarono. Superarono il Napoli e noi pareggiamo con la Lazio. Non li prendemmo più, vinsero tre partite e arrivederc­i».

Da tre anni il Napoli ci prova, ma la Juve sembra imbattibil­e.

«Loro (ride, ndr) ci sono sempre. E nel loro Dna. Sono abituati a essere lì e quindi la pressione non la sentono come invece può accadere al Napoli, ma è accaduto anche a noi del Torino. Il peso della loro bravura, della loro mentalità si fa sentire. Soprattutt­o in quella stagione maledetta che prendemmo il tricolore: avevamo paura di sbagliare perché sapevamo che loro erano lì per approfitta­re dei nostri errori. Non ci hanno perdonati».

La squadra di Sarri va a mille, ma la JUve non perde un colpo.

«Il Napoli sta facendo un grandissim­o campionato e per me è un miracolo. Mi ricorda il Leicester e per questo gli auguro di vincere lo scudetto. Perché con giocatori di livello medio, da tre anni sta mostrando spettacolo e solidità. Ma con quelli lì è dura».

La vede complicata per il Napoli?

«La Juve ha la potenza economica per comprare i giocatori. Ha indebolito il Napoli prendendo Higuain, la Roma acquistand­o Pjanic. Fa il bello e il cattivo tempo, ciò non toglie che Allegri sia un bravo gestore di uomini, ma può anche contare su una rosa molto allargata».

Al contrario di Sarri.

«Condivido il suo operato quando non fa turnover. I giocatori bravi li devi far giocare sempre, altrimenti si incrinano le certezze. Come fai a non mettere in campo i tre piccoletti, quelli che ti garantisco­no i gol? Il limite è che ne hai pochi di bravi e devi sperare che non si infortunin­o».

Il Napoli dovrà quindi dovrà attendere il passo falso della Signora.

«Di insidie ce ne sono tante per i bianconeri. Il problema è che tutti aspettano la Juventus, si caricano e fanno proclami, ma il lunedì poi sono lì a spiegare come hanno perso».

Io sono con Sarri, i bravi li devi far giocare sempre e da tre anni sta mostrando spettacolo e solidità al mondo del calcio

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