Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Materazzo, processo sprint
Luca per la prima volta in aula: tre sorelle su quattro sono parti civili
È apparso in aula davanti al Gup, Luca Materazzo, imputato per l’omicidio del fratello, l’ingegnere Vittorio. Vestito di tutto punto, giacca e scarpe sneakers ma senza cravatta, l’imputato è apparso tranquillo e non ha tradito nemmeno un briciolo di emozione. Dopo la costituzione delle parti civili, rinvio rapido a sette giorni. Se i difensori chiederanno l’abbreviato, il processo finirà presto.
Rinvio sì, ma solo di sette giorni: il gup Alfonso Sabella ha spostato a mercoledì prossimo l’udienza preliminare per l’omicidio dell’ingegner Vittorio Materazzo, il cui unico imputato è il fratello minore Luca. Già in quella sede, se la difesa chiederà il rito abbreviato, il pm farà la requisitoria e formulerà la richiesta di pena: il processo, quindi, potrebbe chiudersi in tempi rapidissimi.
Luca Materazzo è arrivato a Palazzo di giustizia poco dopo le nove proveniente da Roma, dove è detenuto nel carcere di Rebibbia. Giacca verde ma niente cravatta, sneakers, aria tranquilla, ha preso posto nella gabbia riservata agli imputati. I suoi difensori, gli avvocati Gaetano e Maria Luigia Inserra, hanno motivato la richiesta di rinvio depositata in cancelleria nei giorni scorsi con la necessità di tempo da parte dell’imputato per approfondire gli atti giudiziari che lo riguardano. Se ne riparlerà mercoledì, dunque; poiché la difesa ha confermato che sta valutando la possibilità di chiedere il rito abbreviato, che potrebbe evitare a Luca l’ergastolo, il giudice ha invitato i pm Francesca De Renzis e Luisanna Figliolia a tenersi pronti e a preparare già la requisitoria. La prossima settimana, inoltre, il detenuto potrebbe essere già trasferito a Napoli.
Nel corso dell’udienza preliminare è avvenuta anche la costituzione delle parti civili: si sono costituite la vedova di Vittorio, Elena Grande, assistita dall’avvocato Arturo Frojo; la Grande nell’interesse dei due figli minori, assistita dall’avvocato Errico Frojo; tre delle quattro sorelle di Vittorio e Luca (Roberta, Maria Vittoria e Serena) assistite dall’avvocato Genny Pecoraro. La quarta sorella, Simona, che è anche la minore, ha deciso di non fare questo passo: forse perché tra tutte è quella più legata a Luca e dunque ha preferito farsi da parte e attendere l’esito del processo senza prendervi parte direttamente.
Potrebbe dunque chiudersi definitivamente in tempi molto brevi la vicenda che dal novembre del 2016 appassiona e divide l’opinione pubblica cittadina. Luca, sospettato fin dal primo momento, è l’unico imputato per l’omicidio del fratello, avvenuto in viale Maria Cristina di Savoia davanti alla palazzina di famiglia: un omicidio il cui movente, secondo l’accusa, è da ricercare nei dissapori tra lui e Vittorio per motivi economici.
L’imputato avrebbe voluto subito la propria quota di eredità paterna, la vittima preferiva attendere in attesa che si facesse chiarezza sulle cause della morte del genitore, Lucio: temeva che proprio il fratello potesse averlo involontariamente ucciso nel corso di un litigio. Aveva anche presentato esposti in Procura e sollecitato la riesumazione della salma. Per questo motivo il clima in famiglia era teso; le sorelle cominciavano a pensare che quell’insistenza fosse inutile, dal momento che per due volte i pm avevano deciso di archiviare ritenendo che non sussistessero elementi per ipotizzare un omicidio. Vittorio invece non riusciva a convincersi: i rapporti con il fratello diventavano sempre più difficili e l’ingegnere aveva confidato ad alcuni amici di temere per la propria vita.
Presto sulla vicenda sarà emessa una sentenza e ci sarà una verità giudiziaria: è quello che desidera soprattutto la vedova, che dopo la cattura di Luca, avvenuta a Siviglia agli inizi di gennaio, aveva dichiarato: «Se è innocente lo provi». La sentenza influirà anche sulla causa civile in corso per la divisione dell’eredità di Lucio Materazzo. Un’eredità non ancora pienamente quantificata, ma certamente importante.