Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Prenotare visite in farmacia ora costa di più
Rincara il servizio. La motivazione: destinato personale soltanto per questo compito
Prenotazioni più care se effettuate nelle farmacie: dal 1 febbraio il costo del servizio offerto ai cittadini è infatti passato da 1,50 a 2 euro. Migliaia di utenti, ogni giorno, scelgono questo strumento.
Prenotazioni più care se fatte nelle farmacie, dal 1 febbraio il costo del servizio offerto ai cittadini è passato da 1,50 a 2 euro. Il rincaro non è enorme, ma certamente si farà sentire nelle tasche delle migliaia di utenti che ogni giorno scelgono questo metodo di prenotazione. Anche perché, tra carenze di personale nelle Asl e negli ospedali e con i vari disservizi, la prenotazione in farmacia diventa spesso l’unica strada. E, viene da dire, meno male che si può.
Ecco spiegato il rincaro: ormai per i farmacisti quello delle prenotazioni è diventato un lavoro a tempo pieno, tanto che in molti hanno fissato giorni e orari ad hoc. Destinando dipendenti solo a questo compito. A ben vedere, quella delle prenotazioni in farmacia è in Campania un’opportunità mancata. O quantomeno sfruttata solo a metà. Il perché lo spiega chiaramente il presidente di Federfarma Napoli Michele Di Iorio: «Sono convinto – dice – che la sanità regionale sia molto migliore di quanto non si pensi comunemente. I cittadini ne hanno una visione distorta e gran parte della colpa è delle liste d’attesa. Del resto, oggi ciascuna struttura ha una propria agenda di prenotazione, quindi non è possibile ottimizzare le disponibilità». Il discorso è semplice, in Campania non è esiste un solo database condiviso tra tutte le strutture. Ciascuno, o quasi, prenota secondo le proprie disponibilità. L’effetto è paradossale, c’è chi finisce per attendere mesi un esame che in una struttura poco distante potrebbe fare in pochi giorni. Federfarma Napoli sta lavorando per ampliare il servizio. «Entro la fine del mese – conclude Di Iorio – dovremmo riuscire ad aprire la piattaforma con il Policlinico».
Ma anche in questo caso
L’accusa In regione non esiste data base condiviso tra tutte le strutture
servirà un gran lavoro, perché le agende restano tutte separate e spetterà ai farmacisti spulciare tra le varie disponibilità per prospettare la soluzione più rapida. Che la farmacia debba «diventare il primo presidio di riferimento sanitario» ne è convinto anche Vincenzo Santagada, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Napoli . «L’importo previsto a carico del cittadino – dice – è solo un parziale rimborso per le spese sostenute dalle farmacie per il servizio che, dai dati delle Asl, permette di abbattere le liste di attesa». Anche Santagada è pronto a spendersi per potenziare il ruolo delle farmacie e inserirle sempre di più nella rete della salute con gli altri operatori sanitari che si muovono nel welfare di comunità. Mettere, insomma, le farmacie in condizione di incrementare il servizio di accoglienza e presa in carico del paziente, facilitando così il processo di deospedalizzazione dei malati cronici.
«Molti – conclude Santagada – sono gli interventi e i progetti messi in campo per contrastare la povertà sanitaria. Ad esempio, “un farmaco per tutti” e “una visita per tutti”, voluti fortemente dal Cardinale di Napoli Crescenzio Sepe».Ma, tornando alle prenotazioni, visto il contributo offerto al sistema sanitario, sarebbe forse giusto che il pubblico si facesse carico di questo costo, evitando di scaricarlo sui cittadini.