Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Ho subito tre furti Adesso chiedo io il cavallo di ritorno»
«Poco fa a Licola mi hanno rotto per la terza volta la macchina, rubandomi la valigia e lo zaino in cui c’era il Pc appena comprato. La rabbia di essere stato “abusato” è indescrivibile. A queste m... che hanno rubato la mia intimità auguro il peggio. Ma se per caso siete venuti a curiosare nella mia bacheca, perché c’erano anche i miei effetti personali, vi dico: contattatemi. Vi pago, più di quanto recuperereste da soli. C’erano le mie cose e le rivoglio. A qualunque prezzo». Il post che l’attore Massimiliano Gallo ha pubblicato su Facebook è chiarissimo.
Punta al cavallo di ritorno?
«Viva il cavallo di ritorno. Ma ormai sono passate ore e niente è successo. Del resto gli zingari non lo fanno».
Sa che sono stati gli zingari?
«Pare di sì. C’è una banda di rom in zona che imperversa. Hanno già colpito più volte».
Che cosa aveva in auto?
«Il computer dove avevo scaricato tutte le foto dal telefonino prima di cancellarle, copioni, una borsone con le mie iniziali che avevo avuto in regalo a Venezia con un po’ di vestiti dentro, uno zaino con i libri e poi altre cose private. Chiaramente ti senti abusato per non dire violentato... Ho avuto uno scatto di nervi. La rabbia è che loro non conoscono il valore di niente e queste cose saranno rivendute a pochissimo. C’era pure una rivista con la mia foto in copertina .... ma figuriamoci se mi riconoscono».
Le è successo altre volte...
«Non vorrei uscisse una cosa contro Napoli, tuttavia mi hanno rubato due volte la
macchina in centro, in via Crispi, nella cosiddetta città-bene. Ladri napoletani».
Che auto ha?
«Una Jeep Renegade»
È stata ritrovata?
«Sì, grazie al satellitare. Infatti ho messo un foglio A4 sul parabrezza con un messaggio ai ladri: “so che state lavorando, ma l’auto mia ha più di un satellitare. Perdiamo tempo voi ed io. Grazie”».
Il messaggio è servito?
«Non l’hanno rubata più. Ma mi hanno preso le barre dal tetto e ora l’hanno aperta, in cinque secondi».
Non è un’auto fortunata.
«Infatti, sto pensando di cambiarla».
E farla benedire a Pompei?
«E per forza, ma Pompei non basta. Qua ci vuole proprio Medjugorje». Dopo la rabbia a cosa ha pensato?
«Ho fatto una riflessione poco filosofica e molto pratica. Viviamo in un Paese dove lo Stato non c’è. Queste cose accadono ovunque, ma qui ci sono troppi politici che si riempiono la bocca di parole. Altrove tutta questa roba è gestita perfettamente. In Germania, ad esempio, i campi rom sono gestiti e organizzati dal Governo che verifica se gli occupanti lavorano o vanno a scuola. Non è che arrivi e fai quello che vuoi...».
La sua è intolleranza?
«Credo di essere tollerantissimo, rifuggo il razzismo e non ho pregiudizi. Ma se una banda di delinquenti agisce indisturbata in una zona dove si è accolti come ospiti mi viene da pensare che qualcosa nell’ingranaggio si sia evidentemente inceppato».
L’appello «Vi pago più di quanto recuperereste da soli C’erano tutte le mie cose e le rivoglio»