Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Gli studenti del Fonseca «indagano» su Castel Capuano
Sotto la lente il progetto di riqualificazione finanziato con i fondi Ue. Il report del caso finisce anche su Twitter
Castel Capuano come simbolo di legalità. La struttura di via dei Tribunali — interessata da lavori di riqualificazione e modernizzazione, realizzati grazie ai fondi strutturali messi a disposizione dall’Unione europea — sta vivendo fasi alterne, condite anche da ritardi che ne hanno compromesso progetto e finalità. Un caso finito sotto la lente indagatrice della 2a A (indirizzo di Scienze umane) del Liceo Fonseca di Napoli, nell’ambito del progetto “A scuola di OpenCoesione” - i cui risultati saranno presentati oggi (ore 10) nella Biblioteca monumentale dell’Istituro napoletano (“Castel Capuano ieri, oggi e domani”, il tema) in coincidenza con la Settimana dell’Amministrazione aperta.
«A scuola di OpenCoesione — spiega la professoressa Rosaria di Transo, coordinatrice del gruppo di lavoro — è un’esperienza di monitoraggio civico, che mira a sviluppare la cittadinanza attiva. Gli studenti della 2a A hanno scelto uno dei progetti finanziati dall’Unione Europea nell’ambito delle politiche di coesione, dal portale
www.opencoesione.gov.it. Ovviamente la scelta è ricaduta su un progetto che insiste sul nostro territorio, cioè Castel Capuano. Individuato il progetto, se n’è ricostruita la storia attraverso la raccolta dei dati-aperti che consentono ai cittadini di seguire le scelte della Pubblica amministrazione».
A questo primo step ne sono seguiti altri: analisi dei dati raccolti e, con il supporto dell’Istat, elaborazione attraverso la realizzazione di grafici; c’è stata poi una successiva verifica dei dati di contesto, per valutare la ricaduta del progetto sul territorio. In questa fase sono state realizzate interviste e questionari. Infine, si è arrivati ad un report finale (realizzato attraverso la tecnica del data journalism) e ad un video. «L’intervento degli studenti — spiega la professoressa di Transo — spesso sortisce l’effetto di sensibilizzare le autorità competenti alla realizzazione di opere accantonate». Cosa hanno scoperto i ragazzi del Fonseca (che per veicolare il loro lavoro non hanno esitato ad aprire un account twitter: Legality Squad), dunque? Il progetto approvato nel 2011 dal ministero dell’Interno punta a realizzare opere impiantistiche e sale multimediali aperte ai giovani, per sviluppare la cultura della legalità. L’intervento avrebbe interessato, in particolare, il Salone dei Busti, la Sala liberty, la Sala Tartaglione; somma stanziata 3,5 milioni di euro. Nel frattempo il recupero di Castel Capuano è rientrato anche nel Grande progetto Unesco per un intervento di 5 milioni di euro.
«I lavori — raccontano gli studenti della 2a A — sono iniziati in questi ultimi mesi. Il timore è che, nella confusione di due progetti presentati su un unico edificio, del primo - il nostro, per intenderci - se ne perdano le tracce. Bisogna tener presente che i due progetti hanno due diverse finalità: apertura ai giovani e diffusione della cultura della legalità e recupero del centro storico di Napoli. Noi abbiamo analizzato la ricaduta che la chiusura di Castel Capuano ha avuto sul contesto socio-ambientale del centro storico di Napoli. In sostanza, sapevamo che ieri era la sede del tribunale e rappresentava la legalità nel cuore di Napoli; oggi è chiuso. E domani? Non si sa. Vogliamo che recuperi il proprio ruolo e che ritorni ad essere il simbolo della legalità».
La prof di Transo «L’intervento dei ragazzi sensibilizza le autorità alla realizzazione di opere accantonate»