Corriere del Mezzogiorno (Campania)
M5S: «La Regione apre al nucleare» De Luca: idiozie, creeremo 2 mila posti
I grillini: data a Enea la disponibilità per un centro sulla fusione
Polemica in consiglio regionale alimentata dal Movimento 5 stelle che ha chiesto di intavolare una discussione sulla candidatura avanzata dalla Regione Campania all’Enea per ospitare il polo nazionale sulla ricerca della fusione nucleare. «Un argomento – ha insistito la pentastellata Maria Muscarà – sul quale incombe l’urgenza di confrontarsi immediatamente con la Regione che dice no agli inceneritori ma si apre al nucleare». «Idiozie», ha replicato De Luca che ha parlato di come l’accordo con l’Enea possa portare all’assunzione di duemila ricercatori.
Il presidente L’accordo con Enea e gli atenei potrebbe far assumere duemila ricercatori
In un tempo nel quale il progresso scientifico lascia dietro di sé una scia di scetticismo e di sospetti, tanto da mettere in dubbio i vaccini, è prevedibile che un investimento sulla ricerca associato alla fusione nucleare susciti allarme e preoccupazione.
Da qui la polemica portata in consiglio regionale, convocato per l’elezione del difensore civico (è stato riconfermato Francesco Eriberto D’Ippolito con 37 voti) dal Movimento 5 stelle che ha chiesto di intavolare una discussione sulla candidatura avanzata dalla Regione Campania all’Enea per ospitare il polo nazionale sulla ricerca della fusione nucleare. «Un argomento – ha insistito la pentastellata Maria Muscarà – sul quale incombe l’urgenza di confrontarsi immediatamente, dato che la decisione dell’Enea verrà presa il 15 marzo. La Regione che si definisce più ambientalista d’Italia si apre al nucleare nonostante un referendum e la sbandierata volontà di respingere la realizzazione di altri inceneritori». Il governatore Vincenzo De Luca ha replicato seccato, contestando i toni usati dagli oppositori: «La Campania non si apre al nucleare o alle centrali nucleari. Questa è una idiozia – ha tuonato – poiché la Regione è stata sollecitata dal sistema universitario e da varie facoltà di Ingegneria a valutare l’ipotesi di un investimento, a carico di Enea, di 500 milioni di euro che si accompagna ad una previsione occupazionale di 2 mila ricercatori a pieno regime: uomini di scienza provenienti dalle nostre facoltà e dai paesi stranieri».
Il bando, tra l’altro, prevede la indicazione di siti nei quali realizzare un impianto e una serie di infrastrutture: 20 mila metri quadrati dove «costruire edifici – hanno riferito i consiglieri 5 stelle – da destinare ad esperimenti, per lo smaltimento delle scorie ed impianti di criogenia per il raffreddamento».
Ed un piano di finanziamento così suddiviso: un mutuo europeo di 250 milioni; fondi nazionali per 160 milioni; un contributo di 60 milioni da Eurofusion e di 30 milioni dalla Repubblica popolare cinese, partner scientifico del progetto.
La presidente del consiglio regionale, Rosetta D’Amelio, ha respinto la richiesta dei 5 stelle di affrontare il delicato tema, inserendolo all’ordine del giorno, ed ha rinviato ogni decisione alla riunione dei capigruppo. Ma i consiglieri grillini hanno continuato ad attaccare la delibera 40 del 29 gennaio scorso con la quale la giunta regionale ha autorizzato la candidatura al bando dell’Enea per la realizzazione di un impianto DTT (Divertor Tokamak Test). Sulla ubicazione, De Luca ha poi spiegato: «Credo che si presenteranno due ipotesi: una su Napoli e l’altra su Salerno. Sarà complicato spuntarla, sebbene io me lo augurerei. La ricerca sul nucleo viene incentivata anche per la produzione di energie alternative e per tenere testa ai paesi più avanzati in questo campo scientifico. Credo sia utile – ha poi concluso – un confronto con i presidi delle facoltà di Ingegneria per ottenere tutti gli approfondimenti sul tema».