Corriere del Mezzogiorno (Campania)
PODIO SANREMO PARLANO I DIRETTORI CAMPANI
Vessicchio: «Canzoni interessanti, per dinamica, profondità e freschezza» Perris: «Ci stiamo divertendo, c’è una grande energia positiva e complicità» Fresa: «Orgoglioso e felice di dirigere l’orchestra per artisti incredibili»
Sono tre i direttori d’orchestra napoletani che accompagnano i Big di questa 68esima edizione del Festival di Sanremo diretta da Claudio Baglioni.
Un habitué della kermesse è Beppe Vessicchio che ha ricevuto dal pubblico in sala gli stessi applausi riservati agli stessi Big. Vessicchio, grazie alle sue partecipazioni ad «Amici», è divenuto un personaggio amato dal pubblico e un fenomeno social al punto da scatenare l’ira dei suoi fan lo scorso anno quando non diresse nessun artista al Festival.
«Dirigo l’orchestra - racconta - per le esibizioni di Mario Biondi, in gara con “Rivederti”, di Elio e le storie tese con “Arrivedorci” e di Ron con “Almeno pensami” del grande Lucio Dalla. C’era grande attesa per questo Sanremo – continua Vessicchio affidato a un artista importante come Claudio Baglioni: la sua presenza ha naturalmente suscitato tanta curiosità». E riguardo i brani in gara: «C’è un assortimento interessante, non ho sentito cadute nell’insieme delle canzoni; c’è qualcosa che colpisce per dinamica, altre per profondità, altre ancora per freschezza, per diversità». Vessicchio che di Festival ne ha vinti quattro come direttore d’orchestra (nel 2000 dirigendo «Sentimento» degli Avion Travel, nel 2003 «Per dire di no» di Alexia, nel 2010 «Per tutte le volte che» di Valerio Scanu e nel 2011 per «Chiamami ancora amore» di Roberto Vecchioni), ha collaborato negli anni con Edoardo Bennato, Nino Buonocore, Peppino Di Capri, Peppino Gagliardi, Lina Sastri, Andrea Bocelli, Roberto Vecchioni, Biagio Antonacci e con Gino Paoli con cui ha scritto brani di successo come «Ti lascio una canzone» e «Cosa farò da grande».
Anche il maestro Pino Perris ha già vinto al Festival, nel 1996 con Syria nella categoria giovani («Non ci sto»), nel 2012 con Emma («Non è l’inferno») e nel 2017 con il giovane Lele («Ora mai»). Negli anni ha collaborato con Marisa Laurito, Pietro Garinei, Alessandra Amoroso, Marco Carta, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. «È un piacere – afferma – dirigere un’artista come Annalisa (in gara con “Imparare ad amarsi”). Ci stiamo divertendo molto. C’è una grande energia positiva e complicità tra noi».
Prima volta a Sanremo invece per Antonio Fresa classe 1974 che accompagna il trio Vanoni, Bungaro, Pacifico («Imparare ad amarsi»). Fresa, che ha studiato al Berklee College of Music di Boston, vanta collaborazioni con Carl Anderson, Nino Buonocore, Stacey Kant, Joe Barbieri. «Sto vivendo un’esperienza unica e appassionante – racconta – e l’atmosfera che si respira qui ogni giorno è elettrizzante. Poi dirigere l’orchestra per tre artisti incredibili come la Vanoni, Bungaro e Pacifico è una cosa che mi rende orgoglioso e felice». Fresa, che per Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone ha scritto le musiche del film d’animazione «Gatta Cenerentola», da poco ha pubblicato il cd «Napoli Files”, sotto il nome di South Designers con Fabrizio Fiore: disco contenente classici della canzone napoletana “vestiti” con nuovi abiti sonori.