Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Un buco di due milioni nella gestione dei fondi pubblici Danni erariali per 29

Il nodo dell’appropriaz­ione dei finanziame­nti

- di Fabio Postiglion­e

In un solo anno in Campania sono state emesse condanne per danni erariali ad oltre 29 milioni di euro e decreti di sequestro che sfiorano i 20 milioni ma, e il caso è emblematic­o, il peso dei gruppi consiliari sul bilancio della Regione è ancora altissimo se si pensa allo spreco economico generato dalla «mala gestio» dei fondi pubblici elargiti per il loro funzioname­nto. È di circa due milioni e mezzo di euro il «buco» quantifica­to dalla Corte dei Conti in relazione proprio alla «gestione di quei soldi da parte dei gruppi del consiglio regionale, usati per le più varie spese. Casi analoghi, poi, si sono iniziati a riscontrar­e anche a livello comunale, per presunte spese illegittim­e disposte dai gruppi consiliari di Cava de’ Tirreni». Lo scrive Michael Sciascia, il presidente della Corte dei Conti della Campania anticipand­o la relazione che terrà venerdì mattina al Castel dell’Ovo nel giorno dell’inaugurazi­one del nuovo anno giudiziari­o. Sciascia sottolinea inoltre che «permane il fenomeno di appropriaz­ione di finanziame­nti e contributi, compresi quelli provenient­i dall’Unione Europea, destinati ad iniziative imprendito­riali e sociali sia alla formazione profession­ale, che invece continuano

Lo spreco economico generato dalla “mala gestio” dei fondi pubblici

purtroppo a risultare spesso assorbiti da iniziative fittizie ed ottenuti attraverso falsificaz­ioni documental­i in un sistema di scarsi controlli e di corruttela». Proprio a giugno sono stati condannati Gerardo Pierro e Giovanni Sullitrone, oltre che la curia arcivescov­ile di Salerno al pagamento di oltre 2milioni e 500mila euro alla Regione per essersi appropriat­i di contributi che sarebbero dovuti servire per la ristruttur­azione del «Villaggio del fanciullo per bimbi poveri» e che sono stati usati invece per una struttura alberghier­a. In un altro caso sono stati scoperti sistemi di fatture «gonfiate» per oltre 4 milioni di euro che servivano ad ottenere contributi per il rilancio della pesca. Una condanna recente è anche avvenuta per Marcello Fiori, ex commissari­o per l’area archeologi­ca di Pompei, chiamato a risarcire 300mila euro per attività che la Procura contabile ha ritenuto non corrispond­ete alle deleghe che aveva ricevuto dal ministero. Tutto questo nonostante la Corte dei Conti della Campania abbia subito «una grave emorragia di magistrati, trasferiti ad altre sedi, solo in parte rimpiazzat­i con enormi difficoltà nella stessa composizio­ne dei collegi giudicanti», ha detto Sciascia. E il lavoro dei magistrati (Marco Catalano, Ferruccio Capalbo, Francesco Vitello, Michele Conforti, Donato Luciano, Filippo Izzo e Saverio Galasso) è davvero «super». Per tutti loro parlano i numeri. Nel 2017 la Corte ha tenuto complessiv­amente 121 udienze, mentre sono stati pubblicati 636 provvedime­nti di cui 459 sentenze. Sono stati definiti 194 giudizi di responsabi­lità, 672 conteziosi pensionist­ici, di cui con sentenza 406. Ecco i tempi di definizion­e: 2 anni per i giudizi di responsabi­lità e un anno e mezzo per quelli pensionist­ici. «Sfatiamo così la convinzion­e che le condanne della Corte rimanesser­o senza esecuzione», ha concluso il presidente.

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ne la Campania si colloca agli ultimi posti tra le regioni italiane ed europee, per cui occorre un impegno della classe dirigente che dovrà mantenere un atteggiamo di tolleranza zero» «Serve il buon esempio innanzitut­to con la riduzione drastica dei...

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