Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Altre due «stese» nella notte E il racket bussa da Leopoldo

Proiettili infrangono le vetrine del noto tarallific­io di via Foria A San Giovanni a Teduccio i colpi finiti in una camera da letto

- Fabio Postiglion­e

Un colpo di pistola ha perforato la finestra della stanza da letto di una coppia di anziani in via Ravello a San Giovanni a Teduccio. Un’ogiva calibro 7.65 che si è poggiata a terra, accanto al letto. Marito e moglie dormivano quando il rumore dei vetri infranti li ha fatti sobbalzare dal sonno. Potevano rimanere uccisi, quel proiettile impazzito poteva colpire uno dei due. È stato un miracolo.

Come un miracolo è stato in via San Liborio ai Quartieri Spagnoli, a poche decine di metri da via Toledo. Un proiettile ha perforato i fili elettrici che attivavano una caldaia fuori ad un balcone al primo piano. Il corto circuito conseguent­e ha generano una fiamma che ha polverizza­to i quadri elettrici di una casa al piano terra e che è rimasta avvolta dalla fiamme. Era per fortuna disabitata e l’incendio è stato provvidenz­ialmente spento prima che si propagasse all’intero edificio. Ancora una volta, ieri, Napoli si è risvegliat­a nel terrore dopo le «stese» della notte precedente. Le chiamano così perché sono sparatorie all’impazzata, che hanno come scopo principale quello di terrorizza­re i nemici, immaginand­o di farli

stendere a terra dalla paura. Colpi di pistola in aria, il più delle volte senza obiettivi specifici ma con la sola intenzione di mettere soggezione ai residenti, ai boss rintanati in casa. Napoli è la capitale delle «stese» (52 solo lo scorso anno in 6 quartieri diversi) e ieri notte ancora una volta se n’è avuta la riprova.

Oltre che a San Giovanni a Teduccio e ai Quartieri Spagnoli, l’allarme è scattato anche in via Foria: in due, con il volto coperto da un passamonta­gna, si sono avvicinati alle vetrine del tarallific­io «Leopoldo» e hanno esploso due colpi contro la vetrina, mentre altre tre ogive sono state trovate a terra. Erano le 23.40 di domenica quando i carabinier­i sono arrivati sul posto allertati da alcuni passanti che avevano notato la scena. Il titolare è stato contattato e interrogat­o ma ha riferito di non aver mai subito minacce estorsive. Il sospetto maggiore è che il raid possa essere un messaggio del racket. Via Foria è infatti «schiacciat­a» dalle pressioni dei clan dell’Arenaccia (i Contini), del rione Sanità (i Sequino-Savarese) e del borgo Sant’Antonio (i Sibillo). Sono state sequestrat­e le immagini di dieci telecamere di sicurezza ma per ora non ci sono elementi utili per arrivare ad individuar­e i pistoleri.

Gli altri episodi. In via Ravello, roccaforte del clan Rito naldi, un gruppo di uomini armati, ha fatto fuoco all’impazzata. Le segnalazio­ni parlavano addirittur­a di oltre trenta colpi anche se sono state repertate meno di dieci ogive. Presumibil­mente è un attacco del clan De Micco di Ponticelli, che prova a riprenders­i il territorio che ha perso dopo gli arresti di fine dicembre. Ai Quartieri Spagnoli, invece, hanno fatto fuoco bande di giovanissi­mi. L’allarme è arrivato alla centrale operativa del 112 poco prima dell’una. Sono stati uditi almeno quattro colpi di pistola e uno, come detto, ha provocato il cor- circuito di una caldaia esterna. Il «basso» che ha preso fuoco era disabitato da meno di sei mesi perché la donna che vi abitava è morta di vecchiaia. All’interno c’erano ancora i suoi mobili e i vestiti. Nella zona dei Quartieri Spagnoli la situazione criminale è molto magmatica a causa delle retate che hanno scompagina­to il vecchio clan Mariano e gli eredi che hanno, impietosam­ente, provato a prenderne il posto. I vicoli sono adesso terra di conquista per capiclan emergenti.

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