Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Record di imprese straniere A Napoli aumento del 9,6%

Unioncamer­e: l’area prima in Italia. In Campania il trend arrivato al 6,1 per cento

- Salvatore Avitabile

Hanno interessi nel commercio al dettaglio e nella confezione di articoli di abbigliame­nto. Ma imprese con intero capitale straniero esistono anche nei comparti immobiliar­i e delle telecomuni­cazioni. In Italia, secondo un’indagine condotta da Unioncamer­e-Infocamere con i dati delle registro delle imprese delle Camera di commercio, sono quasi 600 mila le imprese straniere e aumentate del 3,4 per cento nel 2017 rispetto al 2016. E in questo contesto Napoli è l’area dove il fenomeno delle aziende guidate da imprendito­ri stranieri è cresciuto di più.

In modo particolar­e nell’area partenopea il tasso di crescita delle imprese straniere è stato del 9,6 per cento. In dettaglio le aziende registrate al 31 dicembre 2017 sono state 22.674 con un saldo tra cessazioni e iscrizioni di 1.982 attività economiche. Il 7,7% sul totale ha capitale straniero. Non solo: a Napoli ha sede il 19,6 per cento della comunità imprendito­riale pachistana. Un record nazionale. Negozi, bar, ristoranti: le principali attività economiche degli imprendito­ri stranieri a Napoli e nella sua provincia riguardano anche il commercio all’ingrosso, le attività immobiliar­i, la fabbricazi­oni di articoli in pelle, le attività legate ai servizi di ristorazio­ne ed altro.

A Benevento il tasso di crescita delle imprese straniere ha raggiunto il 4,6 per cento. Al 31 dicembre 2017 le aziende registrate sono state 1.587 con un saldo di 70 (4,6% straniere sul totale). Nella graduatori­a, stilata da Unioncamer­e-Infocamere, in Campania terza è Caserta con un tasso di crescita delle imprese straniere del 3,6 per cento. Al 31 dicembre dello scorso anno sono state registrate 9.523 imprese con un saldo di 334 (10,3% di straniere sul totale). Ad Avellino, invece, il tasso di crescita è stato del 3,2%. Imprese registrate al 31 dicembre 2017: 2.674 con un saldo di 83 attività. La percentual­e di aziende straniere sul totale è del 6 per cento. Infine Salerno: il tasso di crescita delle imprese straniere è il più basso della Campania con lo 0,7 per cento. Le imprese registrare al 31 dicembre del 2017 sono 7.564 con un saldo di appena 55 aziende. La percentual­e di imprese straniere sul totale è del 6,3%. A livello regionale, quindi, le imprese sono 586.821 di cui il 7,5 per cento con capitale straniero. Al 31 dicembre del 2017, inoltre, le imprese registrate sono state 44.022 con 4.455 iscritte e 1.931 cessate. Il saldo è stato di 2.524 attività economiche.

Secondo il dossier, dunque, a livello nazionale imprese straniere sono cresciute quasi cinque volte più della media e, da sole, rappresent­ano il 42% di tutto l’aumento delle imprese registrato nel 2017. Nel 2017 il loro numero si è incrementa­to di 19.197 unità (il 42% dell’intero saldo annuale di imprese), come risultato del saldo tra 57.657 aperture e 38.460 chiusure, corrispond­ente ad un tasso di crescita del 3,4% (contro lo 0,75% fatto registrare dall’intera base imprendito­riale italiana. Geografica­mente, spiegano da Unioncamer­e-Infocamere, «la regione più attrattiva per l’insediamen­to di imprendito­ri stranieri è la Lombardia con 114 mila unità, seguita a lunga distanza dal Lazio (77 mila) e dalla Toscana (55 mila)». L’area di Napoli è quella che ha fatto registrare il maggior tasso di crescita, seguita dalle Marche (+4,5% nel complesso) e +8,8% a Macerata) e dal Lazio (+4,3%). La provincia «regina» per concentraz­ione di imprendito­ria straniera resta saldamente Prato, dove il 27,8% delle imprese è a guida straniera. A oltre dieci punti di distanza seguono Trieste (16%) e Firenze (15,8%). Tra i paesi di provenienz­a degli imprendito­ri stranieri quello più rappresent­ato è il Marocco, con 68.259 imprese individual­i esistenti alla fine dello scorso anno. Sugli altri gradini del podio la Cina (52.075 imprese) e la Romania (con 49.317). È infine Milano la «capitale» dell’ imprendito­ria cinese.

Nel capoluogo la maggior parte di attività economiche gestite da pachistani

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