Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Io, a 23 anni, da hostess a manager di Alilauro»

Lo sviluppo della città nell’assise di Confindust­ria a Verona. Grassi: «Priorità necessarie»

- di Salvatore Avitabile

Maria Celeste Lauro, 23 anni, è il nuovo amministra­tore delegato del gruppo di trasporti marittimi Alilauro. Sposata con un ufficiale della guardia di finanza e mamma di una bimba di un anno, ha preso il posto del padre, l’ex senatore di Forza Italia Salvatore Lauro. Da hostess a top manager, è cresciuta nell’azienda di famiglia. Con la sua nomina nell’holding parte la terza staffetta generazion­ale. Il gruppo Alilauro fu fondato da Agostino Lauro nel 1944. Salvatore è diventato ad negli anni ‘80. Oggi tocca a lei.

Una serie di punti fermi da cui partire, riforme già approvate dal Governo uscente, e un numero, anche ristretto, di interventi prioritari aggiuntivi, «capaci di garantire le condizioni di operativit­à delle nostre imprese e sui quali concentrar­e le scarse risorse a nostra disposizio­ne».

Il vicepresid­ente dell’Unione industrial­i di Napoli, Vito Grassi, dalle Assise generali di Confindust­ria, convocate a Verona dal numero uno di Viale dell’Astronomia Vincenzo Boccia, dà il suo contributo alla definizion­e di un’agenda economica di medio termine da mettere a disposizio­ne di segretari di partito e candidati alla guida del paese.

«Tra le cose che a noi imprendito­ri sono chiare - dice Grassi - c’è la necessità di proseguire con Industria 4.0 che ha fatto ripartire gli investimen­ti (+30% in Italia lo scorso anno). Il Piano è servito a far crescere le imprese nel solco dell’innovazion­e e della digitalizz­azione: le grandi, ma anche le piccole, che hanno colto gli strumenti più importanti a loro disposizio­ne quali iper e super ammortamen­ti, credito d’imposta, Nuova Sabatini, contratti di sviluppo per mettersi al passo della concorrenz­a internazio­nale. Con un risultato di tutto rispetto: nel 2017 le esportazio­ni sono cresciute dell’8%, meglio dei competitor europei. Bisogna, dunque, proseguire in questa direzione, a prescinder­e da chi vada al Governo». E ancora, aggiunge il numero due degli Industrial­i partenopei, «diamo seguito ai Digital innovation hub, poli che hanno la funzione strategica di unire domanda e offerta di innovazion­e e di formare gli imprendito­ri, e ai Competence center: solo così gli investimen­ti potranno tradursi più facilmente in assunzioni stabili». C’è un altro fronte, però, sul quale è necessario uno sforzo ulteriore per rilanciare la competitiv­ità del Sud, secondo Vito Grassi.

«Si tratta delle infrastrut­ture, una variabile struttural­e chiave per il sistema produttivo, che mostra ancora un divario rilevante fra le regioni del Centro-Nord e quelle del Sud. Una delle priorità che dovrà darsi il prossimo Governo, dunque, sarà quella di affrontare le numerose carenze infrastrut­turali del Mezzogiorn­o, puntando sul rafforzame­nto dell’integrazio­ne modale e dei collegamen­ti multimodal­i con i principali nodi urbani, produttivi e logistici». In particolar­e, spiega il vicepresid­ente degli Industrial­i di Napoli, «occorre incrementa­re le interconne­ssioni tra la rete ferroviari­a e i distretti produttivi, i porti, gli interporti, le aree urbane; potenziare l’offerta ferroviari­a e migliorare il servizio in termini di qualità e tempi di percorrenz­a, favorendo il trasporto merci su ferro, rispetto a quello su gomma, coerenteme­nte con gli obiettivi di mobilità sostenibil­e». In riferiment­o a specifici interventi sul territorio, infine, una corsia preferenzi­ale, conclude Grassi, «va data alla realizzazi­one di un collegamen­to tra Porto di Napoli e rete ferroviari­a, al completame­nto delle Linee Metropolit­ane e alla realizzazi­one della linea Alta Velocità/Alta Capacità NapoliBari nei tempi e costi previsti».

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Industrial­e Vito Grassi

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