Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Debiti pregressi Occorre una legge speciale»
Inaugurato l’anno giudiziario della Corte dei Conti. «Gestione dei beni infruttuosa»
A Napoli non bastano gli sforzi di magistrati e forze dell’ordine. Così come non sono sufficienti le buone pratiche nella gestione dei fondi pubblici. Ci sono troppi debiti accumulati da questa e dalle passate amministrazioni, «troppa disaffezione alla res pubblica», e così l’unica soluzione possibile per salvare tutto e tutti, capre e cavoli, è una legge speciale per Napoli che «non ha la possibilità, neanche con la migliore gestione possibile, di uscire da tutto il debito pregresso».
È questo ciò che auspica Michael Sciascia, il presidente della Corte dei Conti della Campania che ieri ha inaugurato l’anno giudiziario davanti alle più alte cariche civili e politiche della regione. E in prima fila c’era anche il sindaco Luigi De Magistris che ha incassato la stilettata sulla «mala gestio» dell’intero patrimonio immobiliare del comune. «L’inefficienza e la disorganizzazione della gestione dei beni pubblici è infruttuosa e dannosa, questo rappresenta anche un sintomo di scarsa affezione agli interessi dell’amministrazione. Come tutta la gestione di immobili per uso non abitativo ad associazioni o a prezzi irrisori o da persone che non hanno titolo per restarvi». Il presidente della Corte si sofferma anche sullo «stato di salute» dei servizi offerti dalla Regione, che aveva già definito «sconsolante». «La ripetitività nel tempo di illeciti non è vista come singolo comportamento, ma come un sistema, aggravato da corruttela, malaffare e spreco diffuso. I soldi pubblici sono come un bottino disponibile che può dare soddisfazione ad istinti predatori».
Parole dure anche sul tema della corruzione «dilagante», soprattutto in ambito giudiziario: «Un cancro che va sradicato senza indugio e senza sconti». Il rispetto del denaro dei cittadini, soprattutto in un momento di stato di crisi come quello che viviamo, «impone agli amministratori comportamenti che tendono all’estremo rigore e alla correttezza». Gli fa eco il procuratore regionale Michele Oricchio che presenta alla platea i magistrati che ogni giorno si impegnano per dare risposte concrete ai cittadini. «La gestione del patrimonio pubblico in Campania, e non parlo solo di immobili, ma anche delle ricchezze naturali, è operata in cattivo modo, tale da non rendere giustizia ai cittadini», ha detto Oricchio. «Ci siamo dovuti interessare alla gestione di beni di straordinario prestigio che sono, per esempio, concessi a prezzi irrisori e ciò non avviene solo a Napoli ma dappertutto - ha spiegato - Ci siamo occupati anche del demanio marittimo perché abbiamo trovato intere fasce di litorale costiero occupate abusivamente o concesse senza il pagamento di quanto dovuto».
«Nel campo degli sprechi deve riaffermarsi che il patrocinio a spese dello Stato, se costituisce un costo per la collettività da controllare con rigore, rappresenta l’unica efficace risposta alla domanda di giustizia dei meno abbienti e, dunque, un investimento nel diritto di difesa, da garantire a tutti, indipendentemente dalle cifre dei bilanci pubblici», ha concluso l’avvocato Maurizio Bianco, presidente dell’ordine degli avvocati di Napoli.
Il presidente Sciascia Questa città, nemmeno con la migliore gestione possibile, potrebbe mai uscire da tutto il debito accumulato negli anni
Il procuratore Oricchio La gestione del patrimonio pubblico in Campania, e non parlo solo di immobili, ma anche delle ricchezze naturali, è operata in cattivo modo