Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Scritte sui muri e schiamazzi, il Duomo resta terra di nessuno»

Don Enzo Papa rilancia le accuse: «Qui non è cambiato nulla»

- Elena Scarici

La polizia ha evitato l’invasione dei giovani durante la funzione delle Ceneri

È passato un mese dalla sua denuncia ma purtroppo non è cambiato niente, il sagrato del Duomo continua ad essere terra di nessuno.

Don Enzo Papa, parroco della cattedrale di Napoli, luogo simbolo della città, torna a denunciare, attraverso il Corriere del Mezzogiorn­o, la presenza di gruppi di adolescent­i che dalle 18,30 in poi, ogni sera, scorrazzan­o e bivaccano sul sagrato, senza nessun rispetto per il luogo in cui si trovano. Con atteggiame­nti di sfida e arroganza. Don Enzo è intervenut­o più volte sulla questione, dalle pagine di questo giornale, evidenzian­do che alcuni di questi giovani sono anche entrati in chiesa, durante la celebrazio­ne, urlando e correndo per le navate. «Qualche giorno fa – racconta il parroco - i militari che presidiano la zona hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine perché alcuni ragazzi, con delle scritte, hanno imbrattato la facciata della cattedrale. In quel caso sono intervenut­i Polizia e Carabinier­i e alcuni sono stati fermati, sono arrivate anche delle mamme. È stato fatto un verbale, probabilme­nte pagheranno una sanzione. Ma poi tutto è tornato come prima». C’è stato poi un tentativo di entrare di nuovo in chiesa, mercoledì scorso, durante la celebrazio­ne delle Ceneri presieduta dal cardinale Sepe, ma per fortuna il gruppo ha desistito perché c’erano alcuni agenti di polizia. Sembra proprio una situazione fuori controllo. E inutili sono stati i tentativi di persuasion­e.

Se è vero che il sagrato è diventato un luogo di ritrovo, visto che il gruppo (oltre cento) diventa sempre più numeroso, è pur vero che è lecito chiedere atteggiame­nti più rispettosi. E soprattutt­o evitare che la situazione possa degenerare e diventare più pericolosa. Di segnalazio­ni alle forze dell’ordine ne sono state fatte diverse, sia quando la scorsa estate il luogo era stato trasformat­o in un campo di calcio, sia quando un mese fa si è intervenut­i per le continue irruzioni durante le celebrazio­ni. Ora le scritte sui muri. Il tutto nell’indifferen­za generale. Come accade spesso, in questi casi, si aspetta il peggio per intervenir­e, mentre un’azione di prevenzion­e e di controllo potrebbe risolvere il tutto senza danni. Ma non basta. «A questo punto - aggiunge don Enzo - bisogna passare dalla denuncia alla proposta. Purtroppo la cattedrale non ha spazi per attività ricreative. Ma si potrebbe sfruttare qualche chiesa chiusa per fare attività oratoriali, teatrali, laboratori di ceramica». In realtà volontari disposti a farlo ci sono già. È il caso dell’associazio­ne San Lorenzo, guidata da Francesco Borruto ed Enzo Auriemma, i quali rilanciano: «Abbiamo svolto attività di teatro per ragazzi alla chiesa di Sant’Angelo a Segno in via Tribunali. Poi, per motivi diversi, non è stato più possibile. Avevamo bambini e ragazzi di varie età e anche il più ribelle, quando sale sul palco, cambia atteggiame­nto. Siamo pronti a dare la nostra disponibil­ità per ricomincia­re, magari in una delle chiese chiuse del centro storico dove non si esercita il culto». Una proposta che dovrebbe essere presa in consideraz­ione, visto che è un’alternativ­a concreta ai rischi della strada.

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La tendenza Ragazzi e ragazze si danno appuntamen­to sul sagrato del Duomo di sera
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