Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Krol rivive il mito azzurro all’Archeologi­co

Europa League La doppia versione di Maurizio Sarri

- di Monica Scozzafava

L’ Europa League non poteva esserci nei piani del Napoli. Eppure dopo la sconfitta contro il Lipsia (ricordiamo­lo, seconda forza della Bundesliga) Sarri si è detto deluso dalla prestazion­e dei suoi. Alla vigilia, però, il suo messaggio era stato diverso: «Per ora siamo competitiv­i in Italia, l’Europa non dovrà inficiare il campionato».

«Il Napoli mi diverte e vince. Il calcio di Sarri ricorda quello della mia Olanda». Ruud Krol, ex difensore dell’Ajax e del Napoli, ha visitato la mostra «Napoli nel mito», che ripercorre la storia del club azzurro nelle sale del Mann. E ha promesso: «Se dovessero vincere lo scudetto, festeggerò con i tifosi sul lungomare». Krol ha ricevuto la maglia numero 5 dal manager partenopeo Alessandro Formisano, ideatore dell’iniziativa al MUseo, che ha ha avuto il plauso del ministro Franceschi­ni. Durante la trasmissio­ne di La7 «L’aria che tira», Franceschi­ni ha detto: «Una una mostra che sta avendo grande successo perchè i musei non devono essere dei luoghi morti. Se l’identità di una città è ripercorsa con criteri scientific­i è giusto portare il calcio anche nei musei».

Krol si è emozionato tra i cimeli della storia azzurra: «Napoli è una grande città per il calcio, forse la migliore per la passione dopo Barcellona e Madrid». Sull’Europa League ha sottolinea­to: «chi gioca poco è difficile che trovi subito il ritmo in partita». L’ obiettivo dichiarato del resto è lo scudetto che per Krol è possibile: «Può essere l’anno giusto, spero che lo vinca e tornerei sicurament­e per la festa», dice l’ex asso olandese arrivato al Museo Archeologi­co in giubbotto di pelle e jeans. Il giro tra le maglie storiche e le coppe gli fa fare un tuffo nella nostalgia: Krol si muove con calma tra le teche, ammirando i cimeli del Napoli dagli anni Trenta a oggi. Il passato lo porta anche alla teca della sua epoca, con la maglia di cotone da lui indossata, insieme a quelle di Vinazzani e Pellegrini: «Eravamo un bel gruppo», lasciando intuire che l’affetto per la città è rimasto immutato. Al punto da stupirsi per la «fuga» di Amin Younes. «Prima ha pianto per andarsene poi è tornato dopo due giorni a Napoli. Che stranezza, un mistero».

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L’olandese Rudd Krol ieri ha visitato «Napoli nel mito», la mostra al Mann

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