Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Per niente Candida
Cara Candida, io ho 26 anni, lei 38 e ha già un figlio da un ex che non è più nella sua vita. L’ho tampinata, inseguita, sfinita e infine lei è uscita con me. Non avrei mai pensato di innamorarmi di una ragazza più grande ma sono proprio la sua età e la sua esperienza che mi eccitano, sa tante cose e ogni suo consiglio è prezioso. Sono fiero di stare con lei da sette mesi e lo vorrei urlare al mondo, ma lei non vuole, per via della madre, delle convenzioni sociali, del figlio di 12 anni che non vuole presentarmi. Dice che ha sofferto tanto e desidera un padre per suo figlio, una famiglia e un altro bimbo. Io dico che dovremmo buttarci, vivere, fare vacanze, voglio portarla a ballare, voglio portarla al mare, ma mi tiene confinato a pranzi veloci, si vieta di uscire come si deve, tranne un weekend che è stato il momento top del nostro rapporto. Mi arrabbio quando dice che non può uscire la sera per via del figlio, sembra che la scelta sia fra lui e me. Ma che c’è di male a vivere un amore? Come possiamo capire se abbiamo un futuro se non ci frequentiamo di più? Ora, abbiamo litigato perché a San Valentino finalmente si è liberata e io volevo farle una sorpresa e la stavo portando in un club a Salerno, ma appena ha visto che eravamo in autostrada ha preteso di tornare indietro perché si sentiva più tranquilla a stare vicino a casa per il figlio. Lei non capisce che se non si facesse tanti problemi, saremmo felici. Forse non avrei dovuto innamorarmi, lei era stata chiara. Ma ora mi sento usato e non capito. Ho paura che non potrò più stare con una ragazza della mia età, mi sembrano tutte insignificanti. Tutto questo dolore per via delle convenzioni sociali?
Francesco Caro Francesco, temo che le convenzioni sociali c’entrino poco. Diceva Anton Cechov: «Quando mi veniva voglia di capire qualcuno o me stesso, prendevo in esame non le azioni, nelle quali tutto è convenzione, bensì i desideri. Dimmi cosa vuoi e ti dirò chi sei». Questa giovane desidera un padre per il suo bambino, non un secondo figlio che pretende di essere accompagnato in discoteca e che si preoccupa di sentirsi usato e non capito. Tu, invece, vuoi una ragazza-trofeo con cui folleggiare in giro. Il divario delle aspettative è tutto qui e non basta raccontarsi che vuoi solo stare con lei, poi si vedrà. Bisogna stare attenti a ciò che si desidera, perché potrebbe avverarsi. Ti ci vedi a fare da padre a un dodicenne? O questa non è invece la storia di un ragazzo capriccioso incaponito in una conquista difficile, sentendosi in competizione con un coetaneo? Infine, dici che, se lei si lasciasse andare sarebbe più felice, ma è sempre consigliabile innamorarsi delle persone, invece che delle idee che ci facciamo su di loro.
Amare significa esprimere se stessi
Gentile Candida, Sono un vecchio scugnizzo nato 77 anni fa in un vicolo di Napoli. Le vorrei raccontare come io e mia moglie, nonostante i problemi, la vecchiaia e 37 anni di convivenza, riusciamo a festeggiare San Valentino ogni giorno. Devo iniziare dal 1955, avevo meno di quindici anni, mi innamorai follemente di una ragazza. Complice la mia ingenuità, ne diventai succube. Ero indifeso, soggiogato da una timidezza che mi toglieva ogni possibilità di dialogo con mio padre per chiedergli aiuto, che era assai burbero. Avevo un eccessivo bisogno di volere bene e di sentirmi voluto bene, di essere aiutato a diventare migliore. I rimproveri e le punizioni di mio padre - non sempre giustificati – mi facevano solo diventare più ribelle. E così, quando incontrai quella ragazza che mi aprì le braccia, lei mi rubò il cuore e per quattro anni non fece altro che calpestarlo e io la lasciavo fare senza rendermi conto di diventare suo schiavo. Quando trovai la forza di uscirne, le ferite erano profonde. Finalmente, il 23 maggio del 1981 avviene il miracolo: incontro Francesca. Avevamo entrambi alle spalle un matrimonio fallito. Io abitavo a Napoli, lei a Catania. Mi sono trasferito lì e ancora viviamo una meravigliosa favola. E a chi mi chiede perché la amo così tanto rispondo che è stata la donna che mi ha ridato dignità e amore, che