Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Spunta esposto di Federconsumatori in Procura: fare luce
Stornaiuolo, presidente regionale: vorremmo che si evitassero tali affidamenti a società improvvisate
Anche la Procura di Napoli è pronta ad aprire un fascicolo sullo scandalo delle assistenze domiciliari a persone morte o trasferitesi in un’altra città. Questo dopo l’esposto che Federconsumatori ha presentato al procuratore Giovanni Melillo, corredato dall’articolo pubblicato il 9 febbraio dal Corriere del Mezzogiorno.
L’associazione vuole vederci chiaro perché ci possono essere anche estremi di natura penale, oltre che di presunto danno all’erario. Chiaramente è ancora tutto da dimostrare ma l’indagine nasce proprio per questo motivo, così da poter cristallizzare prove e atti documentali. «Si configurerebbe un grave danno economico per l’Asl cittadina e per il Comune e, in ultima analisi, alla luce delle scarse risorse in genere destinate a questi servizi, il danno ricadrebbe anche su tantissimi utenti in lista d’attesa e che non riescono ad ottenere il servizio di assistenza domiciliare», ha detto il presidente di Federconsumatori Campania Rosario Stornaiuolo.
L’associazione regionale, da sempre impegnata nella tutela dei diritti dei cittadini, in particolare di quelli più fragili, ha dato mandato ai suoi legali di presentare un esposto alla Procura della Repubblica affinché faccia piena luce su quanto avvenuto. «La questione - ricorda Federconsumatori - riguarda l’assistenza fornita a ben due persone dopo il loro decesso; l’articolo parla anche di materiale sanitario fornito
Si configura un grave danno economico per gli enti che erogano le risorse
indebitamente dagli utenti agli infermieri e non viceversa, come dovrebbe essere, del mancato rispetto dei tempi nella presa in carico dei pazienti, con 4 giorni di ritardo rispetto a quelli previsti», continua Stornaiuolo.
«Le attività cui si riferisce l’articolo - spiega ancora il presidente della Federconsumatori - sono finanziate dalla Asl Napoli 1 Centro e dal Comune di Napoli giacché si tratta di assistenza domiciliare socio-sanitaria e di attività infermieristiche. Perciò chiediamo al sindaco di Napoli Luigi de Magistris e al direttore generale della Asl Napoli 1 Centro Mario Forlenza di intervenire con un’indagine interna per accertare la fondatezza dei fatti denunciati e verificare se gli stessi siano limitati a quelli segnalati nell’articolo. Vorremmo che si evitasse che un campo così delicato come l’assistenza a persone disabili e anziane sia lasciato in mano a società improvvisate ed evidentemente poco competenti, da non confondere con le cooperative sociali che nulla c’entrano con i fatti esposti» e che quotidianamente offrono con professionalità il loro lavoro alle persone che hanno bisogno e sono affette da gravi patologie.