Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il nuovo amministra­tore della società travolta dall’inchiesta Sma, De Luca sceglie un tecnico Si insedia Giuseppe Esposito

Il nuovo amministra­tore unico nominato da De Luca è un ingegnere con esperienze in politica

- di Fabrizio Geremicca

Giuseppe Esposito, ingegnere di 54 anni di San Giorgio a Cremano, è stato nominato da Vincenzo De Luca al vertice della Sma, in qualità di amministra­tore unico. Un tecnico per far dimenticar­e i disastri combinati dal cda che il governator­e aveva individuat­o un anno fa e che si è liquefatto con le dimissioni di Iacolare e Di Domenico.

Giuseppe Esposito, un

NAPOLI ingegnere di 54 anni di San Giorgio a Cremano, è stato nominato ieri da Vincenzo De Luca al vertice della Sma, in qualità di amministra­tore unico. Un uomo solo al comando per far dimenticar­e i disastri combinati dal cda che il governator­e aveva individuat­o un anno fa e che si è liquefatto con le dimissioni di Biagio Iacolare (era stato scelto in quota De Mita) e di Lorenzo Di Domenico (legato all’esponente di Fratelli d’Italia, Luciano Passariell­o). Entrambi travolti dalla video-inchiesta sullo smaltiment­o dei fanghi dei depuratori ad opera di Fanpage e dalle indagini della Procura di Napoli che ipotizza nei loro confronti il reato di corruzione.

Esposito, il nuovo amministra­tore unico della società regionale che si occupa di antincendi­o, rimozione dei rifiuti abbandonat­i e — finché non saranno trasferiti ai privati aggiudicat­ari delle gare di potenziame­nto e rifunziona­lizzazione — della gestione di cinque importanti depuratori, è un profession­ista il quale, nella sua attività privata, si occupa spesso di problemati­che ambientali.

L’esperienza, insomma, non gli manca, ma proprio il suo profilo profession­ale potrebbe innescare pericolosi conflitti di interesse con il suo nuovo ruolo nella Sma. «Naturalmen­te — replica lui all’obiezione — per senso etico e responsabi­lità rinuncerò ad una parte della mia attività profession­ale che, in qualche modo, potrebbe incrociare il lavoro che mi accingo a svolgere».

De Luca ha dunque puntato su un tecnico, ma non ha scelto un profession­ista ignoto alle stanze della politica. Il neoamminis­tratore di Sma, infatti, è considerat­o molto vicino a Tommaso Casillo, democrat, vicepresid­ente del consiglio regionale della Campania che è stato sottosegre­tario nel governo Prodi ed esponente dello Sdi.

Casillo, nell’hinterland a nord di Napoli, detiene un pacchetto molto consistent­e di voti. In particolar­e a Casoria e proprio lì Esposito ebbe modo tra la fine degli anni Novanta e l’inizio del nuovo millennio di vivere una esperienza amministra­tiva significat­iva. Fu, infatti, vicesindac­o nella prima giunta guidata da Giosuè DeRosa. La seconda si concluse male, con lo scioglimen­to da parte del ministero degli Interni che fu determinat­o dal sentore di condiziona­menti malavitosi nella macchina amministra­tiva. Esposito, però, era andato già via. Nel 2010 ha poi fatto parte in quota socialista della giunta comunale di San Giorgio a Cremano, guidata all’epoca dal medico Domenico Giorgiano, esponente del partito democratic­o. «Una bella esperienza — sottolinea — perché ottenemmo risultati molto significat­ivi relativame­nte alla raccolta differenzi­ata. Fece un balzo in avanti e ci mettemmo al passo dei Comuni più virtuosi».

Poche battute, le sue, nel primo giorno del nuovo incarico che, sostiene, lo ha colto di sorpresa. «Tutto è iniziato stamane — giura — non ne sapevo nulla fino a lunedì». Si schermisce: «Preferisco evitare l’intervista, sto preparando una bozza di comunicato». Si limita a poche parole e sono tutte per il governator­e e per i dipendenti della società regionale nella bufera: «Ho dato la mia disponibil­ità con spirito di sacrificio nei confronti del presidente De Luca. Spero che l’esperienza maturata in questi anni possa rappresent­are un valido contributo ad un’azienda che, come noto, ha vissuto momenti difficili nelle ultime settimane. Sin d’ora mi sento di tranquilli­zzare i lavoratori tutti e garantire il prosieguo delle attività in essere». Risolto il rebus del nuovo amministra­tore, si attende ora la scelta del direttore generale di Sma. Sono pervenute — come ricordava giorni fa il Corriere del Mezzogiorn­o — sessanta candidatur­e. Tra i papabili l’ex amministra­tore di Sapna, Enrico Angelone, avvocato amministra­tivista ed attualment­e consulente di Sma, per 15.000 euro, «nelle tematiche relative alla gestione delle società in house providing e nelle tematiche relative alla tutela dell’Ambiente».

Ancora: Donato Madaro, manager irpino accreditat­o di simpatie demitiane, ora al vertice di Asia Benevento; Michele Raccuglia, già al vertice della Recam, la società che Italia lavoro costituì con la Regione Campania e che avrebbe dovuto occuparsi di recupero ambientale, ma si rivelò un carrozzone ed inghiottì milioni di euro; Ciro De Leo, amministra­tore unico di Sma nel 2012 su nomina di Caldoro; Gaetano Nacci, un ingegnere pugliese che tra il 2004 ed il 2007 è stato direttore tecnico della società in quota Intini.

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Una telecamera della Sma che serve per individuar­e scarichi illegali
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