Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Addio al primo prete anti-usura
Il gesuita aveva 90 anni, diede vita alla Fondazione Moscati. Il cordoglio della città
Èdeceduto in Trentino, dopo una lunga malattia, a 90 anni, padre Massimo Rastrelli, l’ex parroco del Gesù Nuovo di Napoli (dove venerdì mattina si terranno le sue esequie) fondatore della prima Fondazione anti-usura di matrice ecclesiale dedicata a San Giuseppe Moscati.
La sua era una Chiesa
NAPOLI che sapeva dar scandalo con le opere di misericordia, e non certo attraverso le debolezze dei suoi uomini. Anzi, la Chiesa di padre Massimo Rastrelli è stata quella che per prima ha saputo aprirsi alle comunità dei fedeli, interpretandone i bisogni e difendendone le necessità. Più tardi si sarebbe chiamata Chiesa di frontiera, degli ultimi e persino progressista.
Ma padre Rastrelli, deceduto all’età di 90 anni, e dopo una lunga malattia, a Rovarè, frazione del comune trentino di San Biagio di Callalta, dove si era ritirato da tempo, era di tutt’altra pasta. Un granitico soldato di Cristo come sanno esserlo i gesuiti: senza alcuna concessione al peccato, ma con la massima disponibilità ad accogliere il seme del pentimento per riconoscere poi in esso la scintilla della Grazia. «Si è spento in pochi minuti, lucido, sereno. Ha chiesto l’assoluzione e le sue ultime parole sono state: saluta tutti», ha riferito il nipote Carlo. E gli ultimi suoi giorni, di cui qualche traccia significativa compare sul suo profilo Facebook, dove fino all’altro ieri ha commentato il passo del Vangelo, sono stati tutti scanditi dalla sua inflessibile fede. Padre Massimo è stato un pioniere della lotta all’usura, percependo l’urgenza di potenziare l’azione pastorale nello sforzo di lenire le sofferenze degli uomini. E la piaga dell’usura a Napoli, con lui, fu dissepolta definitivamente dalla buca dell’omertà e scaraventata dinanzi agli occhi di tutti, comprese le istituzioni pubbliche. Fu sempre in prima linea,aiutando famiglie e persone soffocate dai debiti e spesso estinguendoli di tasca propria, e nel 1991 costituì la prima fondazione antiusura di matrice ecclesiale.
Nato a Portici, sacerdote della Compagnia di Gesù dal 1958, il 3 febbraio scorso il Papa, ricevendo la Consulta nazionale Antiusura, aveva rivolto un pensiero a padre Rastrelli, che dell’organismo era stato ispiratore e primo presidente. Proprio l’attuale presidente della Consulta, monsignor Alberto D’Urso, ha ricordato in una nota che «se oggi la Chiesa è in grado di offrire un esempio di apostolato competente e perseverante nei confronti delle famiglie flagellate dai debiti, lo deve proprio a lui che con la fondazione San Giuseppe Moscati, ventisette anni fa, da parroco del Gesù Nuovo a Napoli, dove la mattina di venerdì 2 marzo saranno celebrate le esequie, ha denunciato la presenza di questa piaga sommersa». La «sua» Fondazione Moscati ha espresso gratitudine «per gli insegnamenti ricevuti e per la grande possibilità che ha donato di fare del bene a chi ne aveva bisogno». Numerosi i messaggi di cordoglio pervenuti, a partire da quello dell’Amministrazione comunale di Napoli che ha ricordato la sua figura di spicco. Dell’ex sindaco e presidente della Regione, Antonio Bassolino, che ha voluto manifestare la sua vicinanza «al fratello Antonio, ex presidente della Campania e mio avversario politico» esprimendogli «sentite condoglianze e un abbraccio». E del consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli che ha sottolineato l’impegno di padre Rastrelli anche contro la ludopatia, essendo stato «un precursore» che ha saputo «mettere in guardia dai rischi del gioco patologico quando ancora non c’era piena consapevolezza del fenomeno».