Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La consulente veneta Porto Marghera e la maxi-tangente
Verso le 21, dopo giorni
NAPOLI di attesa, Fanpage trasmette la quarta puntata dell’inchiesta «Blood money» e l’affare rifiuti prende la via del nord. In Veneto, dove l’ormai celebre «agente» provocatore, l’ex boss Nunzio Perrella incontra una imprenditrice con problemi giudiziari. Sarà lei a mettere in contatto Perrella e il giornalista che l’accompagna con un’altra donna, definita nel servizio la «Dama di mezzo». Si chiama Grazia Canuto, architetto, moglie di un graduato dell’Esercito che vanta (o forse millanta) amicizie potenti e conoscenze nel ministero dell’Ambiente (ieri comunque dal ministero hanno smentito che abbia lavorato per loro).
È lei a presentare a Perrella un altro imprenditore che possiede un’ampia struttura a Marghera ufficialmente destinata allo stoccaggio di petrolio. Fa capire di poter ottenere ogni tipo di autorizzazione ministeriale per far viaggiare i rifiuti anche all’estero, ovviamente in cambio di denaro. «Ovviamente serve qualcosina in anticipo» spiega a Perrella. L’accordo prevede una tangente iniziale di 2,8 milioni di euro. L’affare proposto riguarda un grosso progetto industriale a Marghera. «Questi sono soldi della camorra», viene avvertita la donna, «sono soldi che vengono dalla camorra, droga», addirittura un sequestro del 2004, tiene a precisare l’infiltrato di Fanpage.it, Nunzio Perrella. La donna non si scompone: «E che problema c’è?».
Ma chi è la cosiddetta Dama di mezzo? Perrella incontra prima la segretaria dell’intermediaria, poi la stessa «Dama di mezzo» che riferisce tra l’altro di essere molto esperta del mondo dei rifiuti e di essere una ex docente di criminologia a Padova.
La criminologa spiega di poter arrivare a qualsiasi livello politico e dà appuntamento a Perrella e gli altri a un congresso alla presenza del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro (assolutamente inconsapevole delle persone con cui ha che fare).
Nel corso del convegno, durante una pausa, la donna riesce addirittura a presentare l’imprenditore veneto proprietario dell’area di stoccaggio petroli al ministro per l’Ambiente Gianluca Galletti (anche il ministro ovviamente non sa nulla dei progetti criminosi dei suoi interlocutori e si limita ad ascoltare per qualche minuto il progetto di bonifica di cui gli accennano, poi saluta e si allontana).
Ma l’evento politico viene usato dalla «dama» per accreditarsi sempre più agli occhi dei suoi interlocutori. Si intuiscono i termini dell’accordo: Perrella potrà scaricare i rifiuti che arrivano dal Sud nell’area di stoccaggio dell’imprenditore e farli viaggiare con permessi del ministero dell’Ambiente che dovrebbero essere procurati dalla potente «dama». A Perrella non resta che consegnare la prima maxitangente: 2,8 milioni all’interno di un trolley da recapitare in un bar di Mestre. Se per la tangente consegnata a Napoli l’ex boss aveva caricato una valigetta di rifiuti, stavolta sceglie una soluzione più raffinata: pacchi di pasta di Gragnano. Fine della puntata.